Cosenza, polizia e “legalità”: le contraddizioni della Petrocca

di Stefano Catanzariti

Le contraddizioni della Petrocca

“La repressione la si applica quando il reato viene commesso”: sono queste le parole della Petrocca ad una domanda posta in una trasmissione in una televisione locale (https://www.facebook.com/gruppo.neopolis/videos/238171231767542).
E allora, mi chiedo, come sia possibile che due ragazzi senza nemmeno una condanna in vita loro vengano ritenuti socialmente pericolosi e sottoposti a regime di sorveglianza speciale?

Perché non sono stati convocati in questura a dialogare, ma si è intervenuti di fatto reprimendo senza se e senza ma due ragazzi colpevoli di dissenso, di voler cambiare questa terra?
La cultura della legalità non passa solo nell’ottenperanza delle regole e delle leggi, ma anche e soprattutto al contrasto a pensieri, azioni e pratiche che attanagliano questa terra. Questa terra si libera rompendo i muri di silenzi e di omertà. Ribellandosi alla clientela, pretendendo libertà di accesso alla cosa pubblica, pretendendo di liberare spazi dalle infiltrazioni politico/massoniche/mafiose.
Quale illegalità è contrastata in questa terra? Quali sono le persone e le azioni che vengono represse?
La risposta la sa tutta la Calabria, non c’è bisogno di scriverla.