Cosenza, povera giustizia: avvocati in coda per ore aspettando la Mingrone

Lo abbiamo scritto proprio oggi come funziona il tribunale di Cosenza dove ci sono avvocatoni, avvocaticchi, quaquaraquà, ma anche tanti onesti avvocati che per guadagnarsi da vivere sono costretti a subire le angherie, non solo dei loro colleghi ammatassati ai quali tutto è permesso, ma anche quelle dei giudici.

La foto pubblicata in copertina è relativa ad oggi e ad un post pubblicato su FB da Antonello Aprile, e alla situazione che si è venuta a creare davanti l’ufficio del presidente del Tribunale Mingrone che aveva fissato le udienze per le 13, 30. Dopo dopo ben tre ore di attesa davanti il suo ufficio, la calca di avvocati ha iniziato a dare segni di nervosismo. E qualcuno ha avuto l’ardire di chiedere al presidente del Tribunale quali fossero le sue intenzioni dopo tante ore di attesa davanti ad una porta. Il presidente Mingrone, che in ufficio ci va si e no due giorni a settimana, con fare stizzoso nei riguardi di chi sollecitava una sua risposta,  ha comunicato ai tanti avvocati davanti il suo ufficio che le udienze sono rimandate a data da destinarsi. Una comunicazione avvenuta senza nessun rispetto per chi in maniera educata ha avuto la pazienza di aspettare per ore.

Ora se davanti a quella porta ci fosse stato un massone come l’avvocatone Sammarco voi pensate sarebbe successa la stessa cosa? Quello che non capiamo è: come possono tanti avvocati perbene sopportare tutto questo senza mai produrre un minimo, non dico di protesta, ma di disappunto verso un atteggiamento irriguardoso e mortificante per la loro dignità. Oltre ai danni che atteggiamenti come quella della Mingrone producono al buon andamento della Gustizia. Questo è il Tribunale di Cosenza, un mondo a parte che non risponde a nessuno, se non a loro stessi, dove vige la Legge del più forte e del più ammanicato. Chissà cosa ne pensano di questo invece gli avvocaticchi Anna Spada e Sergio Campanella (i questuanti della causa)?