Cosenza, rogo corso Telesio: l’innesco era benzina. Si cerca una donna

Ad una settimana dell’orribile strage dove hanno trovato la morte, arsi vivi, Tonino, Roberto, Serafina e il loro cagnolino, il giallo del rogo di corso Telesio si “arricchisce” di nuovi particolari.

Il primo: l’innesco di cui tanto si è parlato risulta essere benzina. Alcuni testimoni, accorsi sul luogo nei minuti successivi all’incendio del portone d’ingresso, da dove hanno avuto inizio le fiamme, parlano di un forte odore di benzina evidentemente cosparsa su tutto il portone.

Il secondo: sin dall’inizio tutti parlavano di 4 o 5 vittime all’interno della casa. Perché era nota al quartiere la presenza, più o meno costante, di una donna straniera con un bambino che pare avesse trovato rifugio all’interno dello stabile. Di cui si sono perse le tracce. Gli investigatori la stanno cercando dappertutto, ma all’oggi di lei nessuna notizia. In un primo momento si era ipotizzato che anche la donna e il bambino fossero rimasti vittime dell’incendio, ma all’interno della casa non sono stati ritrovati altri corpi. C’è da dire però che ancora gli investigatori non hanno effettuato una totale ricognizione dello stabile, per via dell’instabilità della struttura, ma da quello che risulta ai soccorritori che hanno portato fuori i cadaveri carbonizzati dei tre, pare non ci siano altri corpi.

La donna e il bambino, a detta di chi li ha visti con i propri occhi, era da un po’ di tempo che “frequentavano” i tre. Erano in serie difficoltà economiche ed avevano trovato “ospitalità” a casa Noce. Tant’è che Serafina era spesso impegnata alla ricerca di pannolini. Perché in fondo i tre erano dei buoni. E da emarginati non lesinavano un aiuto a chi glielo chiedeva. Perché alla miseria e all’emarginazione, purtroppo, non c’è mai fine.

Ora gli investigatori si chiedono che fine abbia fatto la donna con il bambino. Che risulta a tutti gli effetti irrintracciabile. Gli investigatori hanno girato ogni vicolo e ogni magazzino della città vecchia, ma della donna nessuna traccia. Nessuno l’ha più vista in giro. Si ipotizza che la donna possa essere ritornata al suo paese natale, per questo gli investigatori hanno allargato le ricerche oltre frontiera. Un giallo nel giallo.

Mentre gli investigatori continuano il loro lavoro per sbrogliare quella che ormai si presenta come una vera e propria matassa, in molti ci segnalano che dalla antica torre campanaria ancora oggi esce fumo. Le macerie continuano a fumare provocando nel quartiere un forte disagio. E poi c’è il problema della stabilità della torre. Bisognerà, quando le condizioni lo permetteranno, mettere in sicurezza la struttura che potrebbe cedere, vista la violenza e la potenza delle fiamme, da un momento all’altro.