Cosenza, sanità “venduta”. L’ultimo regalo di Zuccatelli: promozioni a tavoletta agli amici degli amici

L’ultimo regalo agli amici degli amici di Zuccatelli da Cesena ovvero il neo commissario della sanità calabrese ma anche ex commissario dell’Asp di Cosenza, mandato dal ministro Speranza e dal faccendiere Nico Stumpo per mettere a segno un po’ di “colpetti” prima di levare – intelligentemente, vista la malaparata – le tende dalla città dei Bruzi salvo rimanere ben piazzato a Catanzaro in attesa dell’inevitabile nomina al posto del generale stralunato, al secolo Saverio Cotticelli.

Nei lunghi mesi della prima ondata della pandemia vi abbiamo informato delle clamorose topiche di Zuccatelli sugli ospedali di Castrovillari e Cetraro eletti al rango di Centri Covid senza requisiti, delle vergognose tarantelle per salvare il culo al potentissimo Parente, patron e socio occulto di Villa Torano, ma anche dei blitz per regalare l’autorizzazione al Centro di Radiologia di Amantea dello strozzino Citrigno e per far continuare il magna magna alla cooperativa di Tonino Gentile meglio conosciuto come il Cinghiale fino a quando è stato possibile.

Ma all’Asp di Cosenza l’estate scorsa abbiamo scoperto anche l’ultima missione – che ancora era rimasta ammucciata – di questo smidollato 75enne funzionale soltanto a squallidi giochi di potere. Neanche Raffaele Mauro Faccia di Plastica aveva osato mettere nero su bianco alla schifezza che stiamo per raccontarvi. Tre dipendenti dell’Asp, inquadrati come “quarti livelli” hanno dato il via ad una indecorosa vertenza per diventare addirittura “collaboratori amministrativi esperti”, in maniera tale da guadagnare un sacco di soldi in più alla faccia dei dipendenti onesti.

La trafila per arrivare all’obiettivo parte dalla vertenza, continua con la mediazione dell’avvocato Brogno dell’Asp e si concretizza con la firma dell’utile idiota Zuccatelli, che ancora ha il “coraggio” di farsi chiamare “compagno” dai caggi mentre è a tutti gli effetti il solito e classico “comunista a nonna e (soprattutto) col culo degli altri”. Altro che bandiera rossa, qui c’è da diventare “rossi” dalla vergogna.

Ma entriamo nei particolari di questa vicenda, che i dipendenti onesti dell’Asp hanno già definito una “compravendita” a 5mila euro a cranio.

Il primo soggetto si chiama Vincenzo Bellitti e si dice che sia molto vicino, per usare un eufemismo, all’ex consigliere regionale Pasqualino Perfetti. E’ entrato all’Asp di Cosenza come terzo livello, Petramala (sanità) lo ha portato al quarto, “Mozzarellone” Scarpelli (il ladro, quello della famosa piazza a Cosenza) al sesto e adesso vorrebbe il settimo.

Dario Gaetano

Il secondo soggetto si chiama Dario Gaetano ed è il fratello del famigerato avvocato Nicola Gaetano, quello dei 400 (e passa) incarichi legali ottenuti dall’Asp grazie al fatto che è il legale storico del Cinghiale di cui sopra. Bene, Gaetano junior, già salito alla ribalta delle cronache per altre tragicomiche vicende legate ai suoi impieghi clientelari e alle sue partecipazioni a commissioni farlocche e truccate, da coadiutore amministrativo di quarto livello, si è deciso a fare il grande passo per lucrare ancora più soldi alla già moribonda sanità cosentina. Ed arrivare al fatidico settimo livello.

Infine, il terzo soggetto, che almeno apparentemente non ha padrini ma prima o poi usciranno fuori, ricalca la stessa “carriera” di Gaetano e si chiama Carlo Natoli.

Noi ci auguriamo vivamente che queste pratiche vengano fermate ma nutriamo, come al solito, molti dubbi. In un Paese normale, i dirigenti che hanno permesso che si creasse questa situazione dovrebbero essere denunciati alla Corte dei Conti. E il commissario subentrato (se non appartenesse alla stessa cricca…) avrebbe dovuto ritirare immediatamente le delibere in autotutela. In ogni caso, noi abbiamo fatto il nostro dovere e abbiamo la coscienza pulita. Loro, i papponi, invece, continuano a fare il bello e il cattivo tempo sulla pelle della povera gente.