Cosenza: Spagnuolo ordina rastrellamenti in via Savoia

L’operazione condotta ieri dalla procura di Cosenza contro l’infame reato del caporalato ha evidenziato, per chi non l’avesse ancora capito, la grave situazione “umanitaria” che si verifica giornalmente all’interno di quelli che noi, senza remore, chiamiamo lager per profughi e richiedenti asilo. Certo è che quella vecchia volpe di Spagnuolo, pur di rifarsi un po’ il trucco, ha scelto il momento migliore per dare il via a questa necessaria operazione. Una inchiesta che andava avanti da almeno un anno e che Spagnuolo ha tirato fuori al momento giusto. Si è inserito nel pieno della polemica nazionale sul procuratore Zuccaro e le “inchieste” sulle ONG. Un modo intelligente per dar risalto alla sua operazione, anche perché è la prima volta che si “sperimenta” la nuova legge sul caporalato.

E giù con i complimenti da parte di certa politica che spera sempre che la procura si occupi solo di profughi e non dei loro intrallazzi. Pantomima a cui Spagnuolo si è prestato, come sempre, tirando fuori anche l’essere umano che è in lui. Parla di dignità violata e violentata da uomini senza scrupoli che speculano sul bisogno e le disgrazie di chi vive enormi difficoltà, come chi scappa da  guerre e discriminazioni. Spagnuolo gongola per le smancerie che arrivano da Minniti, Santelli, e compari vari, il peggio della politica nazionale. Gente che mira a spostare l’attenzione dei cittadini dai veri problemi, quali corruzione, e ‘ndrangheta politica, facendo credere loro che il problema sono quei 4 morti di fame di neri che cercano, tra mille difficoltà, di sopravvivere.

Spagnuolo ha scoperto l’acqua calda. Di situazioni simili a quella scoperta a Camigliatello, che era sotto gli occhi di tutti, compresi quelli dei sindacati, Cosenza e provincia ne sono piene. Lo sfruttamento di manodopera, e il lavoro nero, non interessa solo i profughi e i richiedenti asilo, ma anche migliaia di cosentini che vivono quotidianamente questo umiliante abuso sulla loro pelle senza che nessuno, compreso quei politici che oggi plaudono a Spagnuolo, abbia mai proferito parola. I soliti vigliacchi, pronti a leccare il culo al procuratore e al Minniti di turno, pur di ingraziarseli.

La prova che è in atto da parte di Minniti una vera e propria caccia al povero, coadiuvato dalla procura e dalla questura, l’abbiamo avuta stamattina quando diverse volanti della questura, che evidentemente non hanno altro da fare se non perseguitare chi tenta onestamente di sopravvivere, e anche perché dei veri mafiosi hanno paura, si sono presentati in via Savoia, dove risiede da un po’ di tempo una pacifica occupazione da parte di famiglie con bambini, per lo più richiedenti asilo, a mo’ di rastrellamento. Come facevano i nazisti contro gli ebrei. O gli israeliani contro i palestinesi. Una vergogna per la storia e la cultura della nostra città.

Tutti gli abitanti della pacifica occupazione sono stati perquisiti, identificati e schedati, in vista di un probabile sgombero dello stabile. Alcuni di loro sono stati portati in questura per “accertamenti”.

Nella città più corrotta d’Italia dove il senso di impunità ha raggiunto livelli allarmanti, dove la commistione tra politica, istituzioni, e ‘ndrangheta è evidente puru a nu cicatu, dove se rubi 50mila euro al Comune ti dicono bravo, la polizia, invece di dedicarsi a questo, mobilita decine e decine di uomini per stare dietro a quattru nivuri che per giunta ogni mattina si alzano alle 5 e vanno a lavorare per 20 euro al giorno.

E’ così che siamo ridotti, è così che questa squallida e corrotta classe dirigente locale ha trasformato la nostra bella, umana ed accogliente città: una sorta di zona franca per soli corrotti, bancarottieri e collusi di ogni sorta. E tale deve restare.

Spero fortemente in un sussulto di dignità da parte di tutti per fermare questo schifo che umilia la storia della nostra città.

GdD (Michele Santagata così non ci sono dubbi che l’ho scritto io)