Come abbiamo avuto già modo di dirvi, la settimana lavorativa della dottoressa Mingrone, presidente del tribunale di Cosenza inizia martedì, e finisce giovedì. La dottoressa come si sa, al pari di Vasco Rossi, odia i lunedì. Diciamo che con il lavoro la Mingrone non ha un buon rapporto.
Infatti anche quelle poche volte che si riesce a trovarla in tribunale non è detto che sia disponibile al lavoro. Ed ogni scusa è buona per rimandare udienze e bivaccare nel suo ufficio. L’altra volta vi abbiamo mostrato la folla di avvocati davanti il suo ufficio in attesa “della sua venuta” per svolgere le udienze, e dopo tre ore di attesa, perché doveva partecipare ad una festa di pensionamento, si è presentata rimandato le udienze a data da destinarsi.
. Anche oggi la Mingrone ha trovato la scusa buona per non lavorare e scialacquare tutta la giornata tra sciampagna, rustici, pasticcini, e chiarenza. L’occasione questa volta è la dipartita dal tribunale di Cosenza, per raggiungere una nuova sede, di quello che tutto è stato, tranne che un giudice: Enrico Di Dedda. Un personaggio che ha usato il potere conferitogli dalla Costituzione italiana, per fini che esulano dalla Giustizia. Di Dedda è stato uno dei perni del sistema tribunale Cosenza. Un estensore di sentenze “creative” mirate a punire i nemici del sistema. Un uomo senza una coscienza sociale, civile, e umana. Mi sono sempre chiesto: ma Di Dedda conosce il rimorso? Come fa a dormire la notte tranquillo sapendo di aver usato la Giustizia per colpire i suoi nemici, e per coprire le malefatte dei suoi amici e degli amici degli amici?
Dunque anche oggi per la Mingrone è festa. Si troveranno tra poco tutti nella sua stanza a festeggiare la dipartita di Di Dedda ad altra sede (Campobasso). E vai con sciacqua Rosa e viva Agnese. Nel mentre le udienze attendono di essere svolte. Ma tanto chi se ne frega, gli avvocati ingoiano e zitti. L’importante e svolgere le udienze contro i nemici del tribunale. Tutti gli altri possono aspettare. Facciamo gli auguri a Di Dedda di non vederci mai più, e alla Mingrone auguriamo di passare tante altre giornate tra feste e festini. beati loro!