Cosenza, uffici della Regione: i falsi annunci di Oliverio&Iacucci e il magna magna dei fitti

C’è parecchia agitazione nel palazzone di Vaglio Lise che fino a qualche mese fa accoglieva gli uffici della Provincia e adesso ha aperto i battenti per quelli della Regione. Sono tanti i lavoratori che si lamentano perché, al momento, questo grande palazzo non è né carne e né pesce ma solo una grande torre di Babele. La situazione degli uffici della Regione nella città di Cosenza nasconde tra le sue pieghe l’ennesima storia di interessi e di lobby di potere che si gioca sulla pelle dei lavoratori non raccomandati e che non hanno il fatidico santo in paradiso.

La logica vorrebbe che nel grande palazzo di Vaglio Lise, dove erano allocati gli uffici della Provincia di Cosenza, trovassero posto i lavoratori di tutte le sedi per le quali ancora oggi si pagano fitti molto onerosi, in maniera tale da far lavorare gli impiegati in maniera efficace ed efficiente accorpando tutti gli uffici. E invece niente. Attualmente la Regione ha sistemato a Vaglio Lise le Unità Operative Territoriali (UOT), che si chiamano anche UP ovvero uffici di prossimità area settentrionale. E così ci sono i Dipartimenti Forestazione (dirigente Siviglia), Turismo (commissario Maria Francesca Gatto), Agricoltura (dirigenti Cerchiara e Macrì), Arcea, Piano Difesa del suolo e Piano Mercato del Lavoro e Demanio Fluviale. Mentre al secondo piano – come un cavolo a merenda… – ecco spuntare l’Aterp, trasferita d’urgenza dall’ex hotel Jolly per esigenze… occhiutiane (dal nome del sindaco cazzaro e truffatore di Cosenza). Una sorta di torre di Babele, come accennavamo, che non aiuta certo chi lavora. anche perché i dirigenti – tranne qualcuno di buona volontà come Cerchiara – si guardano bene dal frequentare questo dorato caravanserraglio.

Eppure, i presidenti di Regione e Provincia ovvero Mario Oliverio e Franco Iacucci, “criccu e cruaccu”, avendo captato attraverso le loro “spie” che c’è parecchio malcontento, diffondono a piene mani messaggi più che distensivi attraverso i loro canali e i loro media (di regime). Dicono che sta per cominciare una “nuova vita per il palazzone di Vaglio Lise” e “Iacucci ha dato il via libera alla cessione del palazzone di Vaglio Lise alla Regione che invece ha registrato un aumento dei dipendenti…”. Arrivano addirittura a sbandierare che risparmieranno pure “sui fitti pagati a vari privati in città. Si parla di circa 1 milione l’anno….”. Un’operazione da 8 milioni di euro ufficializzata nel primo tragicomico consiglio provinciale presieduto da Iacucci. In realtà si tratta dello stesso discorso già fatto dai suoi predecessori a partire dal 2015: una sorta di telenovela che si ripete a mo’ di tormentone. Si discute, si annuncia ma poi non c’è nessun atto formale a siglare questa intesa. Ad oggi, questi i dati oggettivi reali:
in portineria a Vaglio Lise ci sono due dipendenti della ditta Manital e 2 dipendenti della Provincia! Di conseguenza, viene spontaneo chiedersi come mai non si effettua l’operazione “accorpamento” e la spiegazione, purtroppo, è molto semplice. Lo stabile di Vaglio Lise ha la capienza ideale per inglobare tutti gli uffici della Regione sparsi per la città di Cosenza ma gli interessi personali di imprenditori (chiamiamoli così ma sarebbe più giusto utilizzare il termine faccendieri) e politici stanno alzando una sorta di muro di gomma mettendo in essere un ostruzionismo spietato per evitare che ciò accada.

Il “quibus” ovviamente è rappresentato dai fitti altissimi e dalle spese di condominio, che, com’è fin troppo evidente, arricchiscono qualche borghese di grido nella città dei Bruzi. Per esempio, a via Panebianco, di fronte alla stazione di servizio, ci sono gli uffici del Personale, dell’Economato e dell’Avvocatura. Sono ospitati nel cosiddetto palazzo Burza e se ne deduce che la proprietà sia da ricondurre ai facoltosi costruttori cosentini, che hanno grande peso e importanza all’interno dell’Assindustria calabrese e non solo.

A Piazza Europa, di fianco al Bar San Francesco, invece, ci sono gli uffici del Demanio Marittimo; quanto agli uffici del settore Urbanistica su corso Mazzini (palazzo ex Standa), abbiamo saputo che metà dei dipendenti sono stati spostati a Vaglio Lise ma l’altra metà “resiste” alla grande, anche perché questi uffici sono di proprietà di un ramo della celeberrima famiglia Bilotti, che a Cosenza (e non solo…) fa chiovari e scampari come si dice nel nostro dialetto. Ma ecco il prospetto delle locazioni e tutti i proprietari “ufficiali” dei locali, dalla lettura dei quali ognuno dei nostri lettori potrà farsi un’opinione su questo indegno magna magna. Morale della favola: si va avanti ancora in questa maniera, senza né capo e né coda ed appare chiaro a tutti che chi è stato mandato a Vaglio Lise non gode di nessun “favoritismo” mentre i privilegiati raccomandati e con i santi in Paradiso sguazzano nelle sedi periferiche determinando la prosecuzione dell’arricchimento dei “colletti bianchi” che ogni mese incassano cifre da capogiro per questi uffici. E le stelle, come al solito, continuano a guardare.