Cosenza, vigili del fuoco. Usb: “Una ne pensa, cento ne sbaglia: l’ennesima genialata del dirigente”

COMUNICATO STAMPA USB – VIGILI DEL FUOCO DI COSENZA
Una ne pensa cento ne sbaglia. Ennesima genialata del dirigente di Cosenza…

Dopo aver pensato e tentato di disporre come meglio crede del personale, del loro tempo libero e della loro salute, si è inventato che può disporre anche dei beni dei lavoratori.
Sicché, mette nero su bianco che i lavoratori che devono spostarsi di sede in sede per coprire le carenze di personale e cercare di garantire il soccorso, dovrebbero caricare sul loro mezzo privato (non è obbligatorio averne uno, né ha considerato la tipologia che ognuno potrebbe avere!) e trasportare in nome e per conto dell’amministrazione i DPI, attrezzature, quindi materiale ingombrante di diversi chilogrammi.

Addirittura, nell’architettare la disposizione, sbavando di rabbia ed in evidente stato di annebbiamento “cerebrale” ricorda solo del viaggio di andata; non immagina che a fine turno di servizio, il vigile del caso deve fare rientro alla sua abitazione; e non ricorda o finge di non sapere oppure effettivamente non lo sa (!) che durante la giornata lavorativa, il vigile ha avuto potenzialmente contatto con centinaia se non migliaia di sostanza tossiche, nocive e pericolose.

Questo è quello che sostiene il grande dirigente nella nota inviata alle organizzazioni sindacali, in data 23.06.2022: “… è paradossale che la macchina di servizio è idonea al trasporto, mentre quella privata no, dipende, appunto, se è configurabile una contaminazione o meno…”.

Su tale ultimo aspetto, evidenziamo che è risaputo -solo lui evidentemente non lo sa! – che il vigile del fuoco è pericolosamente esposto a sostanze cancerogene -non ultimo l’amianto- e di tanto peraltro, vi è un comunicato della OMS che lo spiega in maniera esauriente.
La USB chiede ancora una volta, l’ennesima, a chi di dovere, di intervenire per salvaguardare la vita e la salute dei vigili del fuoco di Cosenza.
Il silenzio di tutti coloro a cui compete intervenire ed a cui da mesi inviamo appelli -IGNORATI – non li esime dalle loro responsabilità ma li rende anche complici!
È possibile che nessuno vuole bene a questo dirigente ed il suo invio al comando di Cosenza (dove pare che non ci volesse venire!) sia una punizione; e di questa punizione devono pagarne le spese i vigili del fuoco di Cosenza?