Covid Calabria. Ecco perché siamo arancioni

di Saverio Di Giorno

Come è stato possibile passare in zona arancione quando gli ospedali di Cosenza sono al collasso. I morti e i ricoveri non accennano a diminuire. Il presidente f.f. si fa prima un salto allo stadio, poi un viaggio a Roma e mentre in provincia di Cosenza e non solo si sprofonda nel caos a Roma dicono che tutto va bene?

Per tempo, prima che esplodesse la polemica sulla categoria “altro” avevamo già fatto presente di questa anomalia http://www.iacchite.blog/misteri-e-depistaggi-della-campagna-vaccinale/. Nell’articolo si segnalava anche che il numero di persone nella categoria sanitaria è più alto di quello riportato in un report dall’ISS. Nel frattempo che arriverà anche questa polemica proviamo a spiegare con qualche mezzo il perché di questa magia dei colori.

È il prestigio del nostro presidente f.f. (figo e filosofo)? Il suo peso. La sua abilità di scrittore e attore ha convinto tutti che ce l’avremmo fatta comunque? Molti non si capacitano. La colpa non è di f.f.: lui è un intellettuale e come per tutti gli intellettuali la speculazione è più importante dei problemi pratici quindi abbiate pazienza se ogni tanto qualche pronto soccorso si riempie, se le regole si susseguono senza un’apparente logica, mentre altri problemi si accumulano.

La colpa in realtà è della confusione con cui si raccolgono i dati, con cui si espongono e con cui si valuta. Pochi lo hanno capito nonostante qualche esperto lo abbia sottolineato (lo ha detto addirittura la Società Italiana di Statistica), ma il famoso indice Rt reagisce su dati di almeno una decina di giorni prima. È come guidare seguendo un navigatore che però ha in memoria una mappa di qualche anno fa. Stiamo inseguendo il problema, senza riuscire a prevenire nulla. Inoltre è sempre più chiaro che un indice che risente molto della numerosità della popolazione e in quelle poco popolose non è molto affidabile. Se a questo si aggiunge anche la maniera poco trasparente con cui le regioni comunicano i dati spalmandoli la scientificità non esiste più. Questo metodo ha veramente poco di scientifico, anzi è molto facilmente strumentalizzabile da governatori e politici che pur di essere gialli e racimolare qualche po’ di voti e prestigio passerebbero su ogni cosa.

La cosa è ancora più evidente se si guarda al grafico postato dal prof. Drudi, ordinario di Statistica presso l’università di Bologna. Incrocia i valori dei due parametri usati dal governo: l’indice Rt e la soglia di 250 contagi ogni centomila abitanti (dati di metà aprile).

La coerenza è veramente poca. Si possono avere contemporaneamente regioni che hanno un’alta incidenza, ma un basso Rt e viceversa. È chiaro che c’è bisogno di metodi più accurati e raffinati e meno utilizzabili.

Tutti gli intellettuali sono stati persi tra le nuvole, incapaci di gestire situazioni pratiche e gli è stato rimproverato di dissipare beni, soldi e fare regali ad amici e conoscenti. Non può essere colpa sua. La Calabria non è terra di nessuno, anzi è la realizzazione dell’idea di Platone: gli intellettuali al potere. Esiste un solo altro precedente in Italia: l’impresa dannunziana di Fiume. Dopo D’Annunzio, Spirli. Accanto a “Il Piacere” e “Il trionfo della morte” bisogna mettere “Diario di una vecchia checca” e “Avevo occhi grandi e ladri”. Come del poeta Vate usiamo ancora modi dire e parole (folle oceaniche, vigile del fuoco, tramezzino) anche per il presidente con “occhi grandi e ladri”, si dirà di colui che ha reso di uso comune annacare il pecoro.

Omosessuale e cattolico, leghista e calabrese, trasgressivo e tradizionalista. Contraddizioni? Sissignori, come ogni grande intellettuale che si rispetti. “Sono grande, contengo moltitudini” urlava Walt Whitman ai suoi contestatori. Poco importa se professa una religione che l’avrebbe bruciato per sodomia, se milita in un partito che non gli riconoscerà mai diritti, che fino a qualche anno fa lo avrebbe considerato un essere incivile. Il presidente figo-filosofo è sintesi di culture estremamente ricche e diverse e da cui ha potuto scegliere cosa prendere. Del cristianesimo si può prendere il messaggio evangelico, l’attenzione verso gli ultimi, la carità o il fanatismo religioso, la bigotteria clericale. Dei calabresi si può prendere la caparbietà, il pragmatismo, il legame con le tradizioni arcaiche oppure il provincialismo spicciolo e la chiusura mentale. Della destra si può prendere una certa integrità, un certo rigore oppure la violenza, il fascismo, la prevaricazione verso i diversi. Della Lega si può prendere l’ignoranza, la rozzezza, la corruzione e il ladrocinio o … i prati di Pontida che comunque sono carini da vedere.