Covid e varianti. Ricciardi: “Serve lockdown totale e immediato ma di durata limitata”

Il messaggio arriva dal consigliere del ministro della Salute e non ha bisogno di interpretazioni: “È urgente cambiare subito la strategia di contrasto al virus Sars-Cov-2: è necessario un lockdown totale in tutta Italia immediato, che preveda anche la chiusura delle scuole facendo salve le attività essenziali, ma di durata limitata”. È quanto detto da Walter Ricciardi, secondo cui oltre alla chiusura generale di ogni attività “va potenziato il tracciamento e rafforzata la campagna vaccinale”.

“È evidente – è il parere di Ricciardi – che la strategia di convivenza col virus, adottata finora, è inefficace e ci condanna alla instabilità, con un numero pesante di morti ogni giorno. Ne parlerò col ministro Speranza questa settimana”. Il consigliere del ministro non ha fatto cenno alla questione delle varianti del Covid, ma è chiaro che l’aumento dei contagi risente della diffusione di queste ultime in tutte le fasce della popolazione. Venerdì l’Iss aveva spiegato che al momento la variante inglese rappresenta il 17% dei casi registrati in Italia, una percentuale che porterà nel giro di “5-6 settimane” ad essere il ceppo prevalente: questo l’avvertimento del presidente dell’Istituto, Silvio Brusaferro.

Anche per questo fattore, a sentire Ricciardi ogni possibilità di assembramento va assolutamente evitata: “Non sono compatibili con il contrasto alla pandemia da Covid-19 in Italia ed gli impianti da sci rientrano in tali attività. Non andrebbero riaperti. Non dimentichiamo – ha sottolineato Ricciardi – che la variante inglese è giunta in Europa proprio ‘passando’ dagli impianti di risalita in Svizzera”. È lo stesso monito che arriva dal Comitato tecnico scientifico alla luce delle “mutate condizioni epidemiologiche”. Allo stato attuale, spiega il Cts, “non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive attuali, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale”, la risposta del Comitato alla richiesta del ministro della Salute di “rivalutare la sussistenza dei presupposti per la riapertura” dello sci, “rimandando al decisore politico la valutazione relativa all’adozione di eventuali misure più rigorose”.