Crotone 2020, Sculco e il suo contrordine (compagni!): votate Manica già al primo turno

Flora ed Enzo Sculco

All’inizio della campagna elettorale di Crotone un addetto ai lavori aveva diffuso un sondaggio-shock secondo il quale il candidato del centrodestra, il misconosciuto signor Manica, avrebbe vinto sbancando addirittura al primo turno avendo la meglio su quel che resta del Pd e del Movimento Cinquestelle ma soprattutto sull’indiscusso burattinaio della politica pitagorica ovvero Enzo Sculco. In realtà, l’addetto ai lavori tirava solo la volata al suo candidato gonfiando a dismisura i suoi voti.
Oggi ormai siamo arrivati al termine della “giostra” e la situazione, non certo per la “profezia” dell’addetto ai lavori di cui sopra, sta prendendo una piega sinceramente tragicomica.

Domanda da osservatore: potrebbe il candidato Manica vincere al primo turno perché uno degli schieramenti contrapposti non è sicuro di arrivare al ballottaggio?
Che cosa vuol dire? Per i crotonesi è molto semplice, anzi semplicissimo. Negli ultimi giorni il burattinaio Sculco, che ha sempre il termometro della situazione in mano, ha ormai capito che rischia di non andare al ballottaggio con il suo pessimo candidato Arcuri, che – com’è noto – non ha neanche l’appoggio del Pd “ufficiale” e viene ormai sbertucciato alla grandissima dai crotonesi, che gli stanno preparando quello che si merita ovvero una “trombatura” memorabile.

Morale della favola: per evitare una figura di merda che resterebbe nella storia della politica crotonese, ha dato ordine alle sue sempre più scarse e sparpagliate truppe cammellate di boicottare il già straboicottato Arcuri e di votare direttamente Manica al primo turno onde evitare di assistere da “spettatore” ad un ballottaggio con il candidato Vincenzo Voce, che è sicuramente il “meno peggio” della compagnia e al quale il partito unico degli affari non vuole certo spianare la strada verso la vittoria. E per evitare che il ballottaggio Manica-Voce sfugga al controllo della “casta” ha dato il suo personalissimo “contrordine compagni” decidendo che la spartizione degli affari venga fatta prima di un rovinoso secondo turno con uguale soddisfazione per tutti i papponi che attendono al varco.

Di conseguenza, il rischio concreto è che il candidato del centrodestra si imponga direttamente al primo turno a meno che nelle ultime ore non ci sia un molto improbabile sussulto d’orgoglio della città. Ma il problema, non certo secondario, è che anche Voce non rappresenti per niente il rinnovamento. E non sono certo passate inosservate le sue manovre di “avvicinamento” agli altri padroni della città ovvero i Vrenna e il loro impero. E queste manovre – che si concretizzano ovviamente nelle questioni legate ai rifiuti – hanno indispettito molti strati della popolazione contro di lui. Certo è che la situazione non è per niente edificante e la morale della favola è purtroppo sempre la stessa: comunque vada, sarà un disastro.