Crotone, Capodanno Rai. Il retropalco di Amadeus tra affari e realtà, l’oscura scaletta dell’anno che verrà

IL RETROPALCO DI AMADEUS
TRA AFFARI E REALTA’. L’OSCURA SCALETTA DELL’ANNO CHE VERRA’

di Vito Barresi

Cosa passa dietro (e sotto) il grande palco di Amadeus allestito dalla ditta Occhiuto&Voce per il veglionissimo di Capodanno nella città più inquinata, povera e ‘mafiosa’ d’Italia? Non solo gas metano, risorse idriche, parchi eolici, rifiuti industriali pericolosi, royalties e greenwashing nei miseri bilanci degli enti locali, evidentemente.
Ma anche e soprattutto, sebbene in itinere, un gigantesco accordo affaristico elettorale che ‘lega’ insieme il colosso monopolistico dell’acqua, dell’energia e dei mega inceneritori A2A, la Regione Calabria, nella figura pro tempore del suo Presidente Roberto Occhiuto, il Comune di Crotone, in quella politicamente molto ‘controversa’ dell’attuale sindaco Voce e, per via sghembescia, il Presidente della Provincia Ferrari.

Dopo aver comprato un inceneritore obsoleto dai fratelli Raffaele e Giovanni Vrenna, rispettivamente ex e attuale Presidente della squadra di Calcio del Crotone, al solo fine di appropriarsi delle relative licenze regionali senza perdersi nelle lungaggini di un nuovo procedimento amministrativo, verificati limiti, prescrizioni e impedimenti allo stato attuale, A2A ha disegnato l’inversione di rotta, pagando il rottame non a saldo e stralcio ma step to step.

LA SAGOMA INQUIETANTE DELL’INCENERITORE INDUSTRIALE A2A UGUALE A QUELLO DI ACERRA, UNISCE SOTTO IL PALCO TUTTA LA BANDA DELL’ANNO CHE VERRA’: AMADEUS OCCHIUTO&VOCE, ACCOMPAGNATI DAI FRATELLI VRENNA E DAL CORO DEI PRENDITORI IN GIACCA COLOR GLICINE. LA STAMPA IN SILENZIO DAVANTI ALLA SGANGHERATA SAGA BORBONICA DI FESTA FARINA E FORCA

Ed essa consisterebbe in una radicale variante al PAI, il Piano di Assetto Idrogeologico della città di Crotone (a sua volte strutturalmente collegato allo strumento anti-alluvionale denominato Piano Versace riguardante quartieri come Gabelluccia e Fondo Gesù) che porta la firma illustre di quel che è stato uno tra i più potenti Ministri dei Lavori Pubblici che si annoverano nella Storia d’Italia tra Cavour e Giorgia Meloni, nomen omen, l’ingegner Aurelio Misiti, all’epoca assessore regionale nei ranghi politici del Presidente giudice Giuseppe Chiaravalloti.
Insomma, un miscuglio di acido e gaglioppo che ha creato una particolare stratosfera di euforia a sfondo d’epoca borbonica, paro paro una sceneggiata da Festa Farina e Forca.

MA QUALE PANETTONE? IL PRESI-DANDY DELLA POLITICA CHAMPAGNE DA CUSENZA A GERMANETO BRINDA AL PROSSIMO SINDACO DI CROTONE DA SCEGLIERE TRA IL TYCOON LOCALE O IL GRANDE TRADITORE DEI CROTONESI?

Cosa dice, in breve, questo Piano? Che Crotone è territorio ad altissimo rischio idrogeologico, dicasi inondazioni, alluvioni, tsunami, ecc.ecc. classificato con la sigla R3.
Testualmente R3 significa quanto segue: “Rischio elevato per il quale sono possibili problemi per l’incolumità delle persone, danni funzionali agli edifici e alle infrastrutture con conseguente inagibilità degli stessi, la interruzione di funzionalità socio-economiche e danni rilevanti al patrimonio ambientale”.

Questo declassamento da R3 a R2 ha un immenso valore economico per chi ne potrà godere gli ampi benefici di manovra in termini di attività industriali, dicasi tonnellate e tonnellate di rifiuti tossici nel bel centro della lunga e meravigliosa costa jonica calabrese, vedasi le sostanziose ricadute in termini di extra profitti per i due monopoli concomitanti di A2A ed Eni, che con la storica Enel oggi Terna, sono stati i predatori energetici della biodiversità mediterranea calabrese dell’altra metà della Calabria, quella jonica, con la sua discutibilissima Centrale del Gas di Crotone, la turbogas di Scandale, entrambe proprio nel bel mezzo di una vasta area di bonifica fallita dove comanda una valchiria dell’Eni che si copre dietro la faccia molle di un masterizzato amministratore delegato dell’ex Syndial ora Rewind, denominazione da pale al vento osannate dai tacitati ambientalisti, terzosettoristi e verdi locali.

UN PALCO ORGIA DEL KITSCH. TUTTO ‘NERO’ COME UN GIGANTESCO SACCO DI SPAZZATURA VELENOSA NELLA PIAZZA PRINCIPALE DI UNA CITTA’ DEFINITA DA GRATTERI COME QUELLA IN CUI COMANDA LA MAFIA DI SERIE A

Nel frattempo del brindisi di fine anno con Amadeus, eretto il palco simulacro, nero come la puzza di un gigantesco sacco di rifiuti velenosi, per il checksound nella devastata Piazza Pitagora, sono in via di sperpero ben quattro milioni di euroni innervati a pioggia nei neuroni rattrappiti di una economia locale tra le più povere d’Italia e dell’Unione Europea.
Geopolitica colorata di ogni rosso a rischio possibile e inimmaginabile come quella crotonese, nel profondo sud delle Calabria ormai sgombrate di vecchie ‘ndranghete, il paradiso verginalizzato dei nuovi leghisti a marca A2A, dove domina quella che l’ormai lontana ‘magistar’ Gratteri (colui che, con sollievo quasi generale tra le schiere umbratili dei ‘prenditori’ calabresi, risulta finalmente esiliato a fare conferenze nelle parrocchie delle terre di camorra, insieme al conterraneo arcivescovo partenopeo) ha definito implacabilmente la città dove comanda la Mafia di Serie A.

Bel posto tra il buon selvaggio e luogo soleggiato a temperature miti, decorato da una plebe miserabile di piccoli borghesi divenuto improvvisamente parvenu, dove la Rai che è sempre cultura e bellezza festeggia l’Anno che verrà tra un tuffo a mare di bagnanti quattro stagioni e un fiume carsico di soldi che formano un magma melmoso di bramosi interessi, il mantra quotidiano di una ristretta elites d’impresucce venute su dal niente ma a chiaro ombrello monopolistico, tutta raccolta in un elenco di galantuomini e clienti, posti a sedere per la cronaca, nelle pagine orripilanti dell’ultima inchiesta al profumo di Glicine della DDA di Catanzaro.

TRA STARLETTES E MEZZE FIGURE TANTI SOLDI SOLDI SOLDI CHE PUZZANO DI GAS SULLO SFONDO DI UN MARE AZZURRO DOVE ANNEGA UN CAPITANO DEI CARABINIERI, MUOIONO QUASI QUARANTA BAMBINI IN UN NAUFRAGIO E SALTANO IN ARIA TRE MARINAI ASIATICI

Cose che attizzano i circuiti indigeni degli affaristi, pronti a accumulare denaro che puzza di gas, lo stesso estratto dalla ‘Key Manatthan che se ne andata e c’è tanta nostalgia’, quando nello stesso specchio di mare dove ha posato gli artigli l’idrovora dell’Eni, moriva nei mesi precedenti, alquanto ‘indifferentemente’ per altro non dire, un alto graduato dell’Arma dei Carabinieri.
Strani giri che portano all’incasso di molti assegni step to step che sfasciano i saloon come in una sequenza di C’era una volta il West, distruggendo in un istante delicati trust giurisprudenziali in odore di velenose scorie industriali suscitando il rimpianto di infedeli patrocini.

TRA ACCORDI ELETTORALI E GRANDI ‘BISINISS’ INDUSTRIALI. UN CAST DA BARACCONE SENZA SERGIO CAMMARIERE NE’ BRUNORI SAS PER TRUCCARE LA DEVASTAZIONE DI UNA NOBILE CITTA DEL SUD

Tutto in puro stile surrealista e levantino che va in onda nella spasmodica attesa messianica del divo Amadeus e delle sue starlets. Senza che il presentatore Paperone abbia nemmeno invitato i big pitagorici e calabresi. Non ultimi nomi ma quelli che vanno dal crotonese Sergio Cammariere al cosentino Brunori Sas. Per non dire degli eredi di Rino Gaetano, la sorella Anna con la sua Rino Gaetano Band. Perchè, forse, senza se e senza ma, toccava a loro la sigla d’apertura e quella di chiusura dell’Anno che verrà. Peccato se non ci sarà un’altra volta… ma Non è la Rai?