Dal programma elettorale 2011, tutte le chiacchiere di Occhiuto/6: Cosenza vecchia

Per Occhiuto uno dei punti fondamentali del suo programma era il Centro Storico della città. Oggetto di infinite vave da parte dell’architetto, ma come abbiamo visto nella puntata precedente niente è stato fatto sotto il profilo culturale, artistico, commerciale, sociale. Niente.

Oggi continuiamo a leggere come intendeva ristrutturare fisicamente la città vecchia. Come sempre ci siamo trovati davanti una montagna di chiacchiere. Mi viene da chiedere ai sostenitori di Occhiuto, ma a voi di queste cose scritte non ve ne frega niente? Sapevate che esisteva un programma? E secondo voi uno che si ripresenta, deve o no dare conto di quello che ha fatto nel mandato precedente?

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Altrimenti non si capisce su cosa lo sostenete, e su cosa dobbiamo confrontarci. Le accuse no, la politica no, i debiti no, gli affidamenti diretti no, adesso neanche sul programma che ha scritto lui risponde, ditemi voi che dobbiamo chiedergli. Comunque, leggiamo insieme le altre chiacchiere.

1 – Il recupero del centro storico sarà affrontato in maniera strutturale e non episodica; un valido punto di partenza può essere il Piano Quadro, uno strumento flessibile che si attua attraverso progetti materiali ed immateriali, preceduto dalla conoscenza dello stato dell’arte, attraverso la puntuale ricognizione del patrimonio edilizio, delle aree libere o liberabili, dei sottoservizi, secondo il principio che è necessario conoscere quello che abbiamo per programmare quello da fare.

Cari abitanti del centro storico e cosentini tutti, avete voi notizie del Piano Quadro, o del piano cerchio, o del piano rettangolare? Macchè! Quando si tratta di trovare finanziamenti per gli amici suoi, le carte camminano a mille, qui che non c’è sguabbu, può crollare pure tutto. Andiamo avanti.

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2- Il recupero del centro storico offrirà l’occasione per interventi di adeguamento alle normative antisismiche, di riduzioni dei consumi energetici, di rifunzionalizzazione, di sistemazione delle reti tecnologiche – in special modo della rete idrica e fognaria, con sistemi di recupero delle acque piovane – e di riqualificazione complessiva dell’ambiente urbano. Recuperare i monumenti, ridare decoro agli edifici, rimettere in uso l’illuminazione pubblica, curare l’arredo urbano sono infatti operazioni indispensabili per la sua rinascita. Cosenza ha un grave rischio sismico che vede il suo patrimonio minacciato da un evento calamitoso che potrebbe riproporsi come nel passato, mettendo in serio pericolo le case, i monumenti ma anche l’incolumità degli abitanti. Per questo si rende necessario predisporre un piano di vulnerabilità sismica che consentirà di individuare le aree più sensibili, predisponendo i consolidamenti necessari ad evitare il peggio.

Che dire, cari cosentini, speriamo ca a Madonna du Pilerio ci guardi sempri, perché se aspettavamo Occhiuto che metteva in sicurezza il centro storico, è capace ca ni cci trovanu ridiannu. Rete fognaria, idrica, tecnologie, a Cusenza vecchia natra pocu un ci su rimasti mancu i muri…atru ca fogne e chiacchiere varie. Speriamo puru ca San Franciscu i Paula ci ietta n’uacchiu, per scongiurare il peggio, come dice Occhiuto, che ovviamente vive in una parte sicura della città.

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3 – Inoltre il patrimonio immobiliare versa in condizioni di degrado e di obsolescenza tecnica e funzionale. Sarà indispensabile intervenire in modo capillare, con interventi di bonifica e di recupero, che saranno abbinati al miglioramento delle prestazioni energetiche complessive anche attraverso interventi di bioedilizia.

Lo abbiamo visto tutti l’intervento capillare e la bioedilizia. Continuiamo con le vave.

4 – Ma per far tornare la vita a pulsare tra le vie del centro storico è inoltre necessario risolvere i problemi di accessibilità con sistemi di collegamento in senso orizzontale, ma soprattutto verticale. Ad esempio, si può pensare di individuare tra gli edifici con un duplice affaccio -sul lungofiume e, in quota, verso corso Tacito- la sede per un elemento di connessione verticale, che potrebbe ospitare anche funzioni di servizio per turisti come servizi igienici, caffetteria, punti informativi, ma anche spazi espositivi temporanei e punti vendita di prodotti locali.

Qui lo dico chiaro: Occhiù, presentami il tuo spacciatore. Che vuole dire questo verticale, orizzontale, non l’ho capito. Forse un cruciverba? Deve per forza aver fumato qualcosa, altrimenti non si spiega. A chiunque riesca a tradurre in maniera comprensibile questo passaggio, Iacchitè offre un caffè. Lo so è poco, ma questo ci possiamo permettere. Concludiamo adesso con i fuochi di artificio. Leggiamo.

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5 – Sarà inoltre possibile rendere disponibili a noleggio mezzi di trasporto di piccole dimensioni tipo minicar, veicoli per lo shop mobility, per facilitare gli spostamenti di anziani e disabili così come già in uso a Roma, nei fori imperiali, nella villa d’Este a Tivoli ed in altri luoghi turistici importanti.

Un servizio questo di cui tutti gli abitanti del centro storico, e non solo, hanno usufruito. Mia nonna gira da anni oramai con una minicar, tra il verticale e l’orizzontale, tra uno shop mobility e l’altro. Ma dico io, come si possono scrivere queste cose se sai che sono chiacchiere che mai farai? Che dire, ognuno può farsi serenamente la propria idea, confrontando quello che ha scritto 5 anni fa, con quello che i vostri occhi vedono oggi. E se siete onesti, lo dico ai sostenitori di Occhiuto, chiedetegli conto di questo. Giusto per vedere cosa dice.

Domani parliamo dei fiumi.