E la satira finisce in questura

La convocazione di Peppe in questura, in seguito alla pubblicazione di uno dei suoi tanti video satirici su FB in cui si vedono le facce dei consiglieri comunali firmatari della mozione di sfiducia ad Occhiuto, oggetto di un tiro a segno – tipo quello che vediamo nei luna park o nei video giochi “sparatutto”- è frutto delle degenerazione della nuove norme “antiterrorismo”.

Dove chi scarica o produce video inneggianti alla violenza, secondo loro, può essere passibile di arresto o di denuncia. Come, evidentemente sarà nel caso di Peppe: si beccherà una bella denuncia. Un’altra storia che ha dell’assurdo. Siamo allo stato di polizia. E questa convocazione ne è la prova.

Tutti conosciamo Peppe e sappiamo che è un satiro. Che si esprime attraverso la provocazione, anche quella che pare, ma solo pare, in quanto forma espressiva, cruenta e cinica. Basti pensare all’irriverenza satirica di Charlie Hebdoo che tutti abbiamo difeso. Anche chi la considerava solo blasfemia, ma non per questo da censurare, o peggio finire come tutti sappiamo. La satira o si accetta o non si accetta. Lei stessa non conosce altre vie. Non ha mezze misure. Per sua natura la satira è irriverente, mal vista, di cattivo gusto. Ma anche pungente, acuta, e rivelatoria.

Centinaia sono i video da lui prodotti, dove, ai personaggi che sceglie di volta in volta, capita di tutto: di essere presi a calci in culo, di essere buttati giù dalla torre, di esplodere, di essere sparati nello spazio, di cadere dall’areo senza paracadute.

Nessuno ha mai pensato che questi video inneggiassero alla violenza, né mai nessuno si è sognato di emulare le sue “rappresentazioni”. Questa convocazione è una forzatura, magari dovuta, viste le nuove norme, ma cerchiamo di restare nel reale. E chi di dovere riporti le cose nella giusta dimensione. Senza pregiudizi o scuse varie.

Il video è stato tolto e nessun danno è stato arrecato. Ci aspettiamo da domani un Peppe ancora più spumeggiante sicuri che questa piccola “disavventura” non bloccherà la sua creatività.