Fuscaldo 2021. Cavaliere, la moglie, il centro migranti dei Morrone e… tutto il cucuzzaro

Più o meno un anno e mezzo fa a Fuscaldo erano in tanti a sorridere in maniera amara per le vicende legate ad uno dei campioni assoluti di trasformismo e di corruzione della cittadina tirrenica: il famigerato vicesindaco Paolo Cavaliere, oggi tragicomicamente candidato a sindaco per le prossime elezioni del 3 e 4 ottobre, già indagato per le tragicomiche storie legate all’inchiesta “Merlino” della procura di Paola per la quale era stato anche arrestato insieme al sindaco Gianfranco Ramundo (che ha esaurito il suo secondo mandato e adesso sta nell’ombra insieme ad altri soggetti nella lista del candidato Middea).

Dalla lettura degli atti emergeva in maniera lampante, come scrivevano gli inquirenti “… la complessiva situazione di illegalità esistente nel Comune di Fuscaldo, dove spiccavano figure di funzionari, dipendenti e amministratori pubblici. Emergeva un sistema inquietante nel quale si consumavano delitti contro la pubblica amministrazione, volto alla distorsione del procedimento della scelta del miglior contraente e alla procedura da seguire, in ragione di uno spregiudicato esercizio delle funzioni pubbliche e di rapporti collusivi con privati cittadini, primi tra tutti gli imprenditori, e del bieco mercimonio della funzione pubblica, circostanze che rendono da un lato spregevoli le condotte accertate e quindi evidente la determinazione a delinquere degli agenti, dall’altro agevole l’intervento criminale…”.

Quanto agli indagati che operano nella pubblica amministrazione si osservava che “… gli stessi non hanno avuto alcuna remora a violare la disciplina per l’affidamento dei servizi e ad asservire l’interesse pubblico a favoritismi in vantaggio degli imprenditori, nonché ad abusare dei loro poteri per procurare vantaggi a privati…”.

A Fuscaldo si era tornati a parlare dell’inchiesta “Merlino” perché il vicesindaco oggi aspirante sindaco Paolo Cavaliere, con un colpo a sorpresa degno del miglior Mago Merlino di cui sopra, era riuscito a farsi nominare nella struttura del consigliere regionale Luca Morrone e tutti, ma proprio tutti, ancora sorridono per tutte le “piroette” di questo soggetto che si butta a destra, a sinistra, al centro e Dio solo sa in quante altre parti ancora, purché continui a fare affari per se e per la sua numerosissima famiglia…

L’ultimo “colpo” che gli ha portato in dote la nomina del celeberrimo “Luca bambino mio” alla corte del padre Ennio detto anche il “Mammasantissima” tuttavia nessuno ha il coraggio di scriverlo perché riporta alla luce uno dei tanti business della dinastia dei Morrone ovvero quello dei migranti. Forse non tutti sanno che a Fuscaldo, sulla statale 18, in contrada Lago, vicino al camping, c’è un centro migranti che frutta parecchi soldini ai Morrone e che è gestito – ma guarda un po’ il caso – dalla moglie di Paolo Cavaliere, la signora Elisabetta Miceli, un prestanome perfetto per portare avanti gli affari senza dare nell’occhio e un espediente altrettanto perfetto per assicurare al marito la nomina nella struttura di Luchettino bambino mio. Capito come funziona? E non abbiamo ancora finito.

Al vicesindaco oggi aspirante sindaco Paolo Cavaliere comunichiamo anche che tutta la città di Fuscaldo è al corrente che non solo il fratello Francesco “lavora” con la società Impec sfacciatamente favorita per anni dall’amministrazione della quale fa parte, ma anche il cugino, tale Mario Francesco Bonavita. Mentre, per non farsi mancare nulla, un altro fratello del vicesindaco, nome di battesimo Damiano, e un cugino, Gabriele Bonavita, “lavorano” (sempre si fa per dire!) nell’azienda dei rifiuti sfacciatamente favorita dalla sua amministrazione, quella – tanto per essere più chiari – rappresentata da Antonietta Caputo, l’affascinante avvocatessa nota per il “panaro” ma soprattutto per le attività truffaldine che mette in atto. Un bel quadretto, non c’è che dire. Sempre, e naturalmente, a futura memoria.