Fuscaldo, scarcerato il sindaco Ramundo

Il sindaco Ramundo

È tornato in libertà il sindaco di Fuscaldo, Gianfranco Ramundo, arrestato il 5 novembre scorso nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Paola e condotta dalla Guardia di Finanza. Lo ha deciso il Tribunale del Riesame di Catanzaro. La notizia, è scritto in una nota, “è stata accolta con grande soddisfazione dai familiari”. Ramundo ovviamente rimane indagato per i reati di corruzione e peculato, in attesa che si concludano le indagini per dare il via al processo. Ramundo è rimasto coinvolto nell’ambito dell’operazione Merlino, un’inchiesta della procura di Paola sulla gestione di diversi appalti pubblici ed affidamenti diretti per lavori, servizi e forniture da oltre 7 milioni e mezzo di euro.

Sono stati scarcerati – ma rimangono indagati – anche il vicesindaco Paolo Cavaliere, l’assessore Paolo Fuscaldo e gli imprenditori Salvatore Fidotti, Francesco e Antonietta Caputo, Giovanni Risuleo, Luigi De Simone, Massimiliano De Santo, Salvatore Montanino e Gianfranco Mirabelli. Ha ottenuto solo il beneficio dei domiciliari invece Michele Fernandez, il dirigente comunale cosentino.

Il sindaco Ramundo, che è stato sospeso dopo l’arresto dalla prefettura, si era difeso ricorrendo allo sciopero della fame e sostenendo che contro di lui era stata commessa una grave ingiustizia (http://www.iacchite.com/fuscaldo-ramundo-fa-lo-sciopero-della-fame-e-si-difende-sono-innocente/). Ora bisogna attendere gli sviluppi giudiziari dell’inchiesta che, comunque, nella sua complessità a messo a nudo un “sistema” di cui solo il dibattimento in un’aula (così come sostenuto dal procuratore generale di Catanzaro, Otello Lupacchini, nel corso della conferenza stampa post-arresti) potrà dare misura ed entità.