Fuscaldo, tutte le bugie di Ramundo: l’accordo-truffa con l’Impec e il “lavoro” del fratello del suo vicesindaco

Gianfranco Ramundo e Paolo Cavaliere

RIASSUNTO DELLE PUNTATE PRECEDENTI

Siamo ancora all’affare della gestione dell’impianto di depurazione del Comune di Fuscaldo. Dal 2012 il sindaco ha sempre proceduto ad affidamenti diretti in via d’urgenza alla società Impec Costruzioni fino a quando – quattro anni dopo! – la Guardia di Finanza non è intervenuta costringendo Ramundo a predisporre il bando a settembre 2016. Nonostante questo, all’interno del Comune si andava avanti con la stessa musica, a furia di determine fasulle e funzionali al disegno di continuare a lucrare sui soldi dei contribuenti.

Si ricorre ad una forzatura, perché la procedura corretta doveva essere una gara, atteso peraltro che non sarebbe stato possibile effettuare affidamenti diretti per importi superiori a 40 mila euro. E invece si fraziona l’appalto, come insegna la scuola (di truffa) cosentina degli appalti “spezzatino”, in modo tale da raggiungere lo stesso risultato senza gara. Il “braccio” naturalmente è l’ingegnere Michele Fernandez, che predispone il tutto con il contributo degli impiegati. Ha impegnato sette mesi con le spese di un trimestre: un genio.

TERZA PUNTATA

Ma le condotte fraudolente e collusive non si fermano qui. Il titolare della società Impec Costruzioni Salvatore Fidotti si mette d’accordo con Fernandez per avere il sospirato ordine di servizio che non potrebbe mai avere da un’amministrazione appena appena con la testa sulle spalle, specie dopo un controllo della Finanza e invece niente, si va avanti nella sfacciataggine più becera. Siamo ad agosto del 2017. L’affidamento diretto è appena scaduto.

In particolare, il 5 agosto 2017 veniva captata una importantissima conversazione tra Michele Fernandez e Francesco Cavaliere, dipendente della Impec in servizio al depuratore del Comune di Fuscaldo e fratello del vicesindaco Paolo Cavaliere.

In tale conversazione, Cavaliere si lamentava con Fernandez in ordine al fatto che gli fosse arrivata una lettera dall’ufficio personale della Impec Costruzioni, con la quale gli veniva comunicato che sarebbe stato collocato a tempo part-time, poiché l’affidamento diretto era scaduto il 30 luglio 2017.

Nel corso della conversazione Cavaliere passava il telefono al patron Fidotti, il quale riferiva a Fernandez che avrebbe fatto una brevissima comunicazione e chiedeva a Fernandez il suo benestare affinché autorizzasse la prosecuzione del servizio.

Orbene, la conversazione appare di notevole importanza, in quanto risulta evidente come sia stata posta in essere da Fidotti una vera e propria “manovra” finalizzata ad ottenere, attraverso l’uso strumentale della comunicazione di trasformazione del rapporto di lavoro da full time a part time del fratello del vicesindaco Paolo Cavaliere – come “arma di ricatto” -, la proroga del servizio e in ogni caso la sistemazione delle determinazioni per i pagamenti in favore della Impec Costruzioni, come in effetti avveniva con le condotte poste in essere da Fernandez.

La circostanza non può che essere letta in questi termini in quanto la conversazione avveniva in agosto, cioè proprio in un periodo “critico” dal punto di vista della gestione del depuratore e dei rischi connessi all’inquinamento che sarebbero potuti derivare dall’aumento della popolazione nel periodo estivo, come del resto più volte lo stesso Salvatore Fidotti aveva paventato. Dunque, sarebbe stato del tutto “incoerente” procedere alla riduzione dell’orario di lavoro in una situazione “emergenziale”. Pertanto, l’unica lettura possibile di tale condotta è quella della strumentalizzazione delle riduzioni dell’orario di lavoro come “leva” (in questo caso grimaldello o ped’i puarcu, ndr) per ottenere le proroghe dell’affidamento del servizio.

FERNANDEZ: Francè, buongiorno

CAVALIERE F.: Ah, ingegnè, buongiorno… niente, vedete che, scusate se disturbiamo sempre voi, ogni estate ogni cosa, succede sempre che l’ufficio del personale mi chiama che il Comune non ha fatto il suo dovere, che a part time…

FERNANDEZ: No, no ho parlato ieri cu Salvatore Fidotti

CAVALIERE F.: E allora ingegnè, ve lo passo che è qua con noi, perché a noi ci è stato comunicato che ci mettono a part time…

FIDOTTI: Michele buongiorno, abbi pazienza, vabbe io so qua sull’impianto perché il momento è critico. L’ufficio del personale mi incalza e vorrebbe questo, almeno l’ordine di servizio…

FERNANDEZ: Va bene, ne abbiamo parlato io e te…

FIDOTTI: Eh, infatti, che ne pensi se ti mando in una brevissima comunicazione di una pagina e tu me la vai a benestariare, almeno diamo atto che c’è una prosecuzione del servizio… per noi andrebbe bene? Che dici? Ci posso contare? Sembra che sia io l’impresa ma alla fine non lo sono, ci sono altri dirigenti e ispettori che mi rompono le scatole… se gli porto sta carta li zittisco e noi andiamo…

FERNANDEZ: Va bene, mandamelo sulla posta mia privata

Ciò che in tutta vicenda appare ancora più inquietante sotto il profilo della collusione è che l’ordine di servizio, che formalmente è stato predisposto dal Fernandez, nella sostanza è stato scritto da Fidotti… Pertanto, ci si trova di fronte ad un atto amministrativo ideologicamente formato dal privato e fatto proprio dal Fernandez…

Siamo dunque in presenza del reato di turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

E’ del tutto evidente che il sindaco di Fuscaldo sia a conoscenza di tutte queste manovre, anche perché vi è coinvolto fino al collo anche il suo vicesindaco, che ha addirittura un fratello impiegato nella ditta che sta beneficiando dei favori del Comune. Una faccia tosta e una sfacciataggine che non hanno confini. E naturalmente non è finita qui.

3 – (continua)