Il governo dei bugiardi, il “barone” Gaudio e la cultura del potere

Gino Strada ancora una volta dimostra la correttezza verso i calabresi: non c’è nessun tandem tra me e il professor Gaudio. Questo governo è un governo di bugiardi. Ma chi è il professor Gaudio veramente?

Certo, il professor Gaudio è solo un indagato e fino a prova contraria è innocente, le indagini che lo riguardano, in merito a concorsi truccati e nomine pilotate, sono state chiuse nel mese di agosto di quest’anno e a breve il giudice dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio per il professore e altri 53 imputati, o magari per uno stralcio della sua posizione, ma va anche detto che il professore non è certo estraneo alla “cultura” della pastetta, dell’intrallazzo, del privilegio, del clientelismo. E non serve certo una sentenza per dire questo.

A parlare sono i fatti: il figlio sistemato e la brillante carriera di tanti amici. Non serve una sentenza per dire che da rettore ha praticato il baronato, ed ha favorito sempre e comunque i figli di gente che conta, piuttosto che il merito di tanti sconosciuti. Non serve una sentenza per dire che il governo Conte lo ha scelto per la sua capacità di mediare tra gli interessi pubblici e quelli privati. È questo il suo “segreto mandato”: continuare a garantire le entrate alla sanità privata sponsorizzata dalla peggio massomafia, e nel contempo aumentare di qualche millimetro l’asticella della qualità della sanità pubblica, magari abolendo qualcuno degli sperperi più evidenti, giusto per far vedere che qualcosina è cambiata. In sostanza, i boss della sanità privata da oggi in poi dovranno accontentarsi di farsi pagare la stessa fattura due volte anziché quattro. Almeno fino a che le acque non si saranno calmate. Questo è il cambiamento che ci aspetta.

Non vogliamo mettere in discussione la professionalità del professor Gaudio che sarà anche un bravo e onesto medico ma è indubbia la sua appartenenza a quella logica che utilizza il “bene comune” per i propri interessi personali, piccoli o grandi che siano. È una questione “culturale”: la cultura del potere, e Gaudio fa parte a pieno titolo della casta dei privilegiati. In tutto questo chi ci garantisce che da commissario non userà lo stesso metodo usato per sistemare figli, parenti e amici? Chi ci garantisce che con lui non ci sarà un ritorno al feudalesimo? Chi ci garantisce che in ogni sua azione privilegerà il merito e non le amicizie? Nessuno può garantirci questo… come dire: provare per credere!