Il naufragio dei bambini, un mese fa la tragedia dei migranti a Steccato di Cutro

Crotone – Un mese fa la tragedia di Steccato di Cutro costata la vita a 91 migranti, 34 i minorenni. Un mese di ricerche ininterrotte per recuperare i corpi degli sfortunati migranti partiti con la speranza di un futuro migliore in Italia o in Europa ma che, nelle fredde acque calabresi di fine febbraio, hanno trovato la morte. È stato definito il naufragio dei bambini. Sono, infatti, 34 i minori morti (21 maschi e 13 femmine), di cui 31 sotto i 14 anni di età. Un mese di dolore e sconcerto per quelle vite spezzate. In tanti si interrogano sulle responsabilità. Una tragedia che poteva essere evitata? I soccorsi sono stati immediati? Per cercare di dare risposte e placare le polemiche il Premier Giorgia Meloni ha tenuto il 9 marzo un Consiglio dei Ministri proprio nel comune di Cutro con al centro l’immigrazione approvando  il “Decreto Cutro”. Ma, a un mese da quella drammatica domenica 26 febbraio, sono ancora tanti i punti oscuri della vicenda.

La spiaggia di Cutro si è trasformata in un cimitero con decine di croci e tantissimi fiori. Le salme sono state trasferite al Palamilone di Crotone dove in tanti hanno reso omaggio alle vittime e ai loro familiari. Le ultime salme del naufragio saranno trasferite entro martedì per essere seppellite. In cinque sono rimaste senza nome. Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 2 marzo, si è recato in Calabria per una visita privata alla camera ardente di Crotone e prima all’ospedale per incontrare i sopravvissuti.

In questo mese tanta anche la solidarietà dei calabresi. Si ricorda, la manifestazione organizzata dalla Rete 26 febbraio svoltasi l’11 marzo con migliaia di persone per lanciare un importante messaggio: “Dalla Calabria tutte e tutti insieme per costruire l’Italia dei diritti umani”.

Le preghiere dei calabresi si sono unite alla preghiera islamica dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti per una tragedia che ha scosso il mondo intero. Diverse anche le iniziative intraprese nelle scuole che hanno spiegato la tragedia ai bambini. A Cutro è stato inaugurato un monumento per le vittime del naufragio con la stele scoperta da due sopravvissuti a un mese dal naufragio: “Alla memoria dei morti ed ai sopravvissuti sia dedicato ogni giorno un nostro pensiero ed un nostro atto di amore. Questo naufragio ci serva da monito ad impedire che trafficanti e scafisti di esseri umani senza scrupoli possano mettere a rischio la vita di migranti disperati”.

Ad un mese esatto dal naufragio il mare ha restituito un altro cadavere, è salito così a 91 il numero delle vittime accertate del naufragio al largo della costa ionica calabrese. A un mese dal disastro, il mare continua a restituire corpi di migranti di diverse nazionalità partite dalla costa turca. Una decina, secondo le stime delle autorità, le salme ancora da recuperare. Tra le vittime di età adulta, quindi, alla luce dell’ultimo avvistamento, 30 sono di sesso maschile e 26 di sesso femminile. Le ricerche andranno avanti. Un mese fa i sogni di oltre 90 migranti si sono infranti sulla spiaggia di Steccato di Cutro ora, non resta che la speranza di giustizia e verità.