Jolly Rosso, Amantea attenzionata con il coinvolgimento della procura

L’Italia rischia una procedura di infrazione per la mancata bonifica di una quarantina di discariche di rifiuti, in buona parte in Basilicata, oltre che per la discarica romana di Malagrotta, chiusa nel 2013. Lo ha detto il commissario straordinario alle discariche abusive, il generale dei carabinieri Giuseppe Vadalà, in audizione alla Commissione bicamerale sulle ecomafie a Roma.

“Stiamo lavorando almeno su 20 siti al momento – ha detto il commissario -, di cui 10 da chiudere entro il 2 giugno 2019 e 10 entro il 2 dicembre 2019, con l’obiettivo di lasciare altri 24 siti al 2020 e 2021”. Si tratta, ha spiegato, di discariche abusive nate tra gli anni Sessanta e Ottanta, quando “le amministrazioni comunali, non sapendo come smaltire bene questi rifiuti, li gettavano dalla sommità delle colline negli alvei torrentizi, o li lasciavano in depositi temporanei”.

Vadalà ha spiegato che la struttura commissariale sta lavorando su casi particolarmente critici come la discarica di Amantea, in Calabria, dove è stato smaltito il carico trasportato dalla nave a perdere Jolly Rosso: “Questa struttura commissariale non può non mettere in atto tutto quello che è nelle sue possibilità per capire cosa è stato effettivamente smaltito nel sito – ha detto il commissario -. Amantea è attenzionata anche con il coinvolgimento della procura, su questo sito in particolare chiediamo una speciale attenzione da parte della Commissione”.