La cipolla bianca protagonista a Castrovillari

Grande entusiasmo ha suscitato il seminario sulla cipolla bianca che si è svolto all’Alberghiero di Castrovillari lo scorso 22 febbraio, iniziativa inserita nell’ambito del modulo didattico dal titolo “I tesori nascosti… (del tuo territorio)”, rivolto agli studenti delle classi prime.

L’attività, progettata nell’ambito delle attività curricolari e organizzata in collaborazione con il dott. Luigi Gallo dell’ARSAC di Castrovillari, ha dato inizio ad un percorso didattico pluridisciplinare con lo scopo di sensibilizzare gli studenti alla conoscenza dei prodotti del nostro territorio. L’Istituto Alberghiero, dallo scorso anno, sotto la guida del Dirigente scolastico prof.ssa Franca A. Damico, è da sempre promotore di iniziative che hanno come obiettivo quello di coniugare la cultura con la conoscenza del territorio e la valorizzazione delle risorse agroalimentari locali.

In apertura, dopo i saluti istituzionali, si è introdotto il tema attraverso la lettura di un noto brano di Pablo Neruda “Ode alla cipolla”, interpretato da Mariangela Amato, studentessa della classe terza. I bellissimi versi della poesia hanno subito catturato l’attenzione dei partecipanti e ricordato l’interesse e l’amore che il poeta cileno aveva per il cibo.

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Ha dato avvio ai lavori la prof.ssa Margherita Crispino, coordinatrice del progetto, che ha richiamato l’attenzione degli studenti sulle finalità dell’iniziativa, puntualizzando i principali obiettivi culturali e professionali del modulo, nonché la struttura e l’articolazione dell’intervento che si svilupperà attraverso una serie di attività fino alla fine di maggio.

Ha preso poi la parola Luigi Blotta, docente dell’IPSSAR, che ha posto l’accento su alcuni aspetti riguardanti l’utilizzo e il rilancio gastronomico dei prodotti locali che, oltre a rappresentare un patrimonio agro-alimentare di grande valore, per le loro caratteristiche nutrizionali e organolettiche, raccontano la storia e la cultura delle popolazioni di questo territorio. Lo stesso ha, inoltre, sottolineato l’importanza della conoscenza della cipolla bianca di Castrovillari e in generale degli ecotipi locali anche ai fini della tutela della qualità e del ruolo che in questo senso può essere svolto dall’Istituto Alberghiero, come presidio contro il dilagante processo di globalizzazione che ha appiattito ed omologato i gusti e le scelte alimentari.

A tirare le fila di questo coinvolgente discorso il dott. Luigi Gallo, funzionario del Centro di Divulgazione Agricola dell’ARSAC di Castrovillari, il quale si è soffermato sugli aspetti colturali e sulle caratteristiche del prezioso alimento.

La cipolla bianca di Castrovillari, ha affermato Gallo, nel secolo scorso, fino agli anni Settanta, veniva prodotta in grandi quantità in agro del comune di Castrovillari ed esportata nei comuni vicini sia in provincia di Cosenza che in provincia di Potenza. Attualmente la superficie investita a questa coltura e il numero di produttori si sono ridotti drasticamente e, come nella tradizione, il seme di questa cipolla si raccoglie il 16 luglio il giorno della Madonna del Carmelo, il semenzaio (pruvinu) si prepara entro il 5 di agosto, in fase di luna calante e le piantine sono pronte per il trapianto ai primi di novembre.

La raccolta delle prime cipolle fresche comincia a fine febbraio e continua fino a giugno, le cipolle mature a fine ciclo si raccolgono a luglio. Dall’analisi dei bulbi, ha detto ancora Gallo, risulta che la cipolla bianca di Castrovillari presenta livelli di pungenza con valori di acido piruvico (sostanza indice della pungenza) oscillanti tra 2,5 e 10,5 µmol (micromoli) per grammo di peso fresco. La presenza di genotipi con bassi livelli di acido piruvico (2,5 µmol per grammo di peso fresco) simili a quelli della cipolla rossa di Tropea lasciano intravedere la possibilità di costituire, attraverso interventi di selezione conservativa, una popolazione di cipolla bianca di Castrovillari migliorata per uniformità ed aspetti qualitativi del bulbo.

A tale scopo ha affermato Gallo, insieme al CRA-Unità di Ricerca per l’Orticoltura di Montanaso Lombardo (Lodi), stiamo lavorando ad un progetto per mettere un po’ di ordine nella popolazione di cipolla bianca di Castrovillari e costruire una linea dalla quale propagare in futuro le cipolle.

La valorizzazione e il rilancio di questa cipolla, ha concluso Gallo, può determinare una integrazione di reddito, creare nuovi redditi in agricoltura anche per le giovani generazioni, perché il ciclo colturale della cipolla, come le orticole in generale, è concentrato in un periodo limitato nell’anno e, per questo, tali produzioni sono più allettanti per i giovani; contribuire ad affermare un’agricoltura a basso impatto ambientale, salvaguardare la biodiversità, sviluppare un turismo gastronomico, identitario, con nuove opportunità di lavoro.

I partecipanti hanno applaudito calorosamente la relazione di Gallo, corredata da un ricco apparato iconografico e arricchita, nella parte conclusiva, dai quesiti degli studenti a cui il relatore ha risposto con attente precisazioni.

 

 

 

 

Luigi Blotta