La grande truffa dei Canadair e la regia occulta degli incendi (di Fabio Menin)

di Fabio Menin

Quanto costa  alle casse dello stato italiano un Canadair ? Dai 6 mila ai 15 mila euro all’ora. Facciamo un piccolo calcolo: in Calabria in questi giorni sono in azione almeno 5 Canadair per un periodo di almeno una settimana. Tolta la notte quando il Canadair non può volare ce ne andiamo tranquillamente a 4 – 5 milioni di euro. Se l’intervento poi si prolunga in altri periodi del mese più caldo vediamo come le società private che hanno vinto l’appalto della Regione, le solite tutti gli anni, riescono a mettere le mani su almeno i 2/3 dei 40 milioni stanziati dalla Regione Calabria per l’antincendio. Un paio d’anni fa la trasmissione Report aveva chiaramente messo in dubbio il sistema degli appalti antincendio a queste società private, perlopiù inglesi che tutti gli anni vincono l’appalto per  gestire i Canadair. Si tratta di appalti pilotati in cui nessuna società si presenta al di fuori delle stesse che vincono sempre l’appalto.

MA COSA SUCCEDE DOPO CHE LA SOCIETA’ PRIVATA  DEI CANADAIR HA VINTO L’APPALTO?

Un bel giorno (per chi prende i soldi ovviamente…) scoppiano in contemporanea in una stessa provincia da 70 a 200 focolai d’incendio, tutti più o meno alla stessa ora: la Protezione Civile che ha i mezzi per l’intervento a terra, e che riuscirebbe a gestire diciamo singoli incendi, non riesce a gestire un volume di fuoco così imponente ed è costretta a chiamare l’intervento dei Canadair. A quel punto le società proprietarie di questi aerei hanno mano libera per gestire gli incendi che spesso diventano difficili da spegnere sia per il caldo sia per il vento molto forte, dipende dalle condizioni climatiche. In questi giorni a Reggio Calabria e provincia sono stati appiccati contemporaneamente oltre 170 focolai d’incendio. E’ chiaramente un sistema organizzato contattando almeno un centinaio di delinquenti che appiccano fuoco e i vantaggi di questa situazione vanno tutti alle società private che gestiscono i Canadair insieme ai “campioni” che vincono i bandi dei rimboschimenti, che sono chiaramente complici fino al midollo. E coi soldi che guadagnano si coprono non solo le spese per la gestione del Canadair stesso, ma anche eventuali spese extra qualora qualcuno avesse contattato degli intermediari della malavita per appiccare i fuochi. Sempre in combutta con gli imprenditori – chiamiamoli così – che vinceranno i bandi del Psr per i rimboschimenti.

Il sospetto, il dubbio che noi abbiamo quindi, è che ci sia una specie di regia occulta dietro a questi focolai contemporanei che alla fine si trasforma in un grande vantaggio economico per queste società private e i loro complici calabresi. E nello stesso tempo risulta assai difficile credere che nessuno negli uffici regionali dell’antincendio, o anche della Protezione Civile regionale stessa abbia mai avanzato delle obiezioni all’uso di tanti denari a favore di queste società. Per quello che risulta nessuna indagine seria è mai stata condotta su chi siano questi piromani che agiscono in azione simultanea, qualche volta qualcuno è stato pescato, ma non risulta che siano state condotte indagini approfondite per capire chi sono i mandanti di questi incendi dolosi.

In altre parole la Regione Calabria non ha una politica dei boschi, e non ha neppure una politica di prevenzione antincendio, ma stanzia solo dei soldi che finiscono quasi sempre nelle mani di società private che gestiscono i Canadair. Io penso che se la magistratura onesta mettesse seriamente sotto controllo sia gli uffici regionali di prevenzione antincendio, sia queste società che vincono gli appalti, prima o poi si troverebbe il bandolo della matassa. Dico questo perché sono almeno 15 anni che puntualmente ogni estate scoppiano questi roghi molto sospetti e nessuno, dico nessuno delle autorità regionali o nazionali conduce indagini approfondite in merito. So che alcuni anni fa ci fu un’indagine del dottore Gratteri su questi appalti strani, ma io penso che bisogna andare più a fondo. Non è possibile assistere impotenti alla distruzione del patrimonio boschivo calabrese o al suo degrado  facendo aumentare le macchie e diminuendo i boschi d’alto fusto o maturi. Il business dell’antincendio deve finire e anche questo è uno dei motivi per cui alla Regione bisogna votare bene, mandando a casa chi ha già governato.