La Regione Calabria sta attuando la misura di rotazione del personale?

LA REGIONE CALABRIA STA ATTUANDO LA MISURA DI ROTAZIONE DEL PERSONALE?

Come già segnalato in data 08/06/2018 su questa testata giornalistica, nell’articolo dal titolo “Regione, piano anticorruzione il problema della rotazione del personale e dei dirigenti” (http://www.iacchite.com/regione-piano-anticorruzione-il-problema-della-rotazione-del-personale-e-dei-dirigenti/), la RSU del CSA-CISAL, che ha il compito, nella sua funzione di rappresentanza, oltre a quello di occuparsi delle materie inserite nel Contratto collettivo nazionale di lavoro, anche quello di vigilare sui criteri generali di mobilità dei dipendenti, fa sapere che, ad oggi, in merito all’attuazione del piano di rotazione del personale della giunta regionale, nonostante l’avvenuta scadenza del 30 giugno scorso, per carenza d’informazione preventiva di parte regionale, non è stata messa in condizioni di conoscere lo stato dell’arte dell’applicazione della misura obbligatoria disciplinata dall’art. 1 comma 5 lettera b) della Legge N. 190/2012.

La citata rotazione dei dirigenti e dei dipendenti che doveva avere scadenza in data del 30 giugno scorso, pare sia ferma al palo, infatti, scrive la RSU, non ci risulta ancora che ciascun Dirigente Generale, per la Struttura di propria competenza, abbia comunicato al Dipartimento Organizzazione e Risorse umane ed alla Responsabile regionale anticorruzione e trasparenza l’elenco del personale e dei dirigenti soggetti a rotazione secondo quanto previsto dal “Piano  anticorruzione”.

Tale inadempienza, soggetta a segnalazione all’ANAC, ci fa registrare, nonostante le comunicazioni preventive e le informative, un ritardo di programmazione che avrà ripercussioni anche sui corsi di formazione previsti per il personale in turnover.

Sembra proprio che la rotazione del personale sia inattuabile e ciò perché evidentemente i responsabili preposti al ruolo della prevenzione della corruzione e della trasparenza e dei referenti dipartimentali, nonché gli altri soggetti coinvolti, non ottemperino al rispetto essenziale della tempistica indicata dalla L.190/2012 e dal Piano regionale in materia.

Questo proprio non va bene. «Pretendiamo – afferma la Csa-Cisal – che il Piano anticorruzione venga adottato nei tempi previsti e che questo venga esteso ad ogni dipendente, di ogni settore, di ogni dipartimento indipendentemente dalla natura giuridico-amministrativa della prestazione lavorativa così da limitare al minimo le disparità tra il personale.

Alla Regione trovano impiego dipendenti provenienti da altre amministrazioni distaccati e comandati per periodi di tempo prolungati, professionisti che svolgono consulenze decennali e proprio per tale ragione il piano di rotazione deve assolvere ad una eminente funzione di prevenzione da ogni rischio ovunque esso possa radicarsi e proliferare».

In più, sottolinea il sindacato, «non sono poi da sottovalutare gli episodi di comminazione di procedimenti disciplinari, la rotazione in tal caso non deve essere applicata al solo comparto non dirigente ma estesa all’intera dirigenza.

È evidente che la rotazione del personale impegnato nelle aree ad alto rischio corruttivo deve avvenire non in maniera selvaggia e disordinata creando confusione negli uffici ma, così come previsto dalla legge, attraverso un periodo di affiancamento e formazione per evitare il blocco dell’attività amministrativa ed a tutela dei lavoratori che, prima di essere impiegati con mansioni differenti, devono ricevere la necessaria e giusta formazione.

I sindacati di fatto limitati nella loro azione riconosciuta, tra l’altro, dalla Delibera n. 13 del 4 febbraio 2015 dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, che alla lettera A), punto n. 8 del deliberato testualmente prevede che “sui criteri generali di rotazione deve essere data informazione alle organizzazioni sindacali.

Tale informazione consente alle RSU di presentare proprie osservazioni e proposte, ma non apre alcuna fase di negoziazione in materia.

Una ulteriore conferma dell’obbligo di consultazione dei sindacati arriva dalla delibera di giunta emanata nel giugno dello scorso anno in cui si afferma chiaramente che: “l’approvazione dei criteri per la rotazione del personale è da trasmettere preventivamente alle organizzazioni sindacali di comparto”».

Per questo, l’auspicio è quello di non essere costretti a rivolgerci direttamente all’autorità nazionale anticorruzione per far valere le nostre prerogative.

Attendiamo pertanto le informazioni preventive e successive previste.

Ricorda: la corruzione è furba, l’anticorruzione deve essere intelligente.

RSU CSA – CISAL