La Russa presidente del Senato con almeno 17 voti “stampella” delle opposizioni: franchi tiratori nel Pd e nel M5s

Ignazio La Russa è stato eletto presidente del Senato: superato il quorum delle 104 schede necessarie per la prima votazione. Un’elezione che arriva senza i voti di Forza Italia, i cui senatori non si sono presentati alla chiama, ad eccezione di Silvio Berlusconi ed Elisabetta Casellati. Sono 116 le schede su cui è stato segnato il nome del senatore di Fratelli d’Italia. Sono almeno 17, invece, i voti arrivati dalle opposizioni. Le schede bianche sono state 65. Infine, 2 voti a testa sono andati a Liliana Segre, solo per oggi presidente dell’Aula, e al leghista Calderoli, vice presidente uscente. La strategia di Forza Italia, dunque, non ha funzionato: la coalizione si spacca e, adesso, bisognerà ricomporre i cocci in vista delle votazioni per la presidenza della Camera.

Un po’ di calcoli

Il centrodestra, al Senato, può contare su 115 senatori. Considerando Berlusconi e Casellati, 16 forzisti su 18 non hanno risposto alla chiama. Dunque, i parlamentari di centrodestra a sostegno di La Russa, premesso che tutti l’abbiano votato, non possono essere più di 99. Avendo ricevuto 116 schede a suo favore, l’esponente di Fratelli d’Italia ha ricevuto i voti di 17 franchi tiratori delle opposizioni. Il voto segreto non consentirà di conoscere la provenienza del gruppo. Probabilmente qualche senatore del Pd o del M5s avrà votato per La Russa: il Terzo polo, infatti, può contare solo su 9 senatori, mentre il centrosinistra ne ha 44 e il M5s 28.