Lamezia, la Finanza sequestra gli impianti idrici: indagati anche Incarnato e Quartararo?

Lamezia Terme – Il Gip del Tribunale di Lamezia, su richiesta della Procura, ha emesso decreto di sequestro preventivo dei serbatoi di compensazione ed ogni altro apparato tecnicamente necessario a ripristinare la regolare portata idrica nella città.

La guardia di Finanza di Lamezia Terme, alla guida del tenente colonnello Fabio Bianco, ha provveduto ad eseguire la misura cautelare, che si era resa necessaria per il perdurare della carenza idrica nella maggior parte della città lametina. Il sequestro ha come scopo quello di prevenire la reiterazione del reato ipotizzato che è quello di interruzione di pubblico servizio e dell’aggravamento delle relative conseguenze. Il regolare ripristino dell’erogazione dell’acqua dalle 20 di questa sera è scaturito quindi dal sequestro disposto dalla Procura ed eseguito dai militari della Guardia di Finanza e non secondo l’accordo raggiunto come in un primo momento specificato sul sito della Multiservizi.

Dalle indagini dei finanzieri era infatti emerso come tale riduzione andava ad incidere sui fabbisogni primari di circa 40.000 abitanti della città.

L’acqua, infatti, bene essenziale strettamente connesso col diritto alla salute costituzionalmente garantito, è venuta a mancare, sino alla giornata di ieri, dalle 20 circa di ogni sera fino alle o 5 circa del mattino seguente in varie zone di Lamezia Terme, in modo indiscriminato, non solo nelle abitazioni dei cittadini e gli esercizi pubblici e commerciali, ma anche nelle infrastrutture essenziali alla comunità e negli apparati antincendio utilizzabili, in situazioni di emergenza, dai vigili del fuoco.

Un ulteriore sviluppo nelle indagini, quindi, quest’ultimo passaggio che ha portato al sequestro degli impianti, che vedrebbe tra gli indagati anche i commissari straordinari della Sorical, Baldassarre Quartararo e Luigi Incarnato, quest’ultimo candidato del Pd nel collegio uninominale (Castrovillari) alla Camera.