Sistema Rende, lo scaricabarile per l’assunzione di Lanzino tra Bartucci e De Cicco

Il presidente della Rende Servizi Giuseppe Bartucci e il direttore tecnico Eugenio De Cicco sono stati interrogati più volte dai magistrati della DDA di Catanzaro per capire come fosse stato possibile che tra gli assunti nella cooperativa figurasse anche il boss Ettore Lanzino. Non c’è dubbio che la vicenda sarà uno dei momenti più caldi del processo per l’inchiesta “Sistema Rende” che inizierà a giugno e che vedrà tra gli imputati Sandro Principe.

De Cicco, in riferimento alle assunzioni, rappresentava che “tutte le indicazioni in ordine alle assunzioni ci provenivano dall’on. Principe, il quale era il soggetto che decideva chi dovesse essere assunto” ed in particolare “io stesso ho accompagnato il Bartucci in diverse occasioni presso l’ufficio dell’on. Principe nel quale, in alcune occasioni, si trovava anche il Vercillo Valdo ed egli entrava ed usciva con i nominativi dei soggetti che poi avremmo dovuto assumere presso la cooperativa. Il Bartucci mi riferiva, appunto, di agire su precisa disposizione dell’on. Principe” e che “né io né Bartucci avevamo autonomia decisionale in ordine all’assunzione dei lavoratori”.

Sandro Principe
Sandro Principe

Il dirigente Raffaele Giraldi chiariva l’intervento del Principe.

“Dell’assunzione di mia figlia alla Rende 2000 e successivamente alla Rende Servizi ricordo di averne parlato con l’on. Principe, il quale, anche a cagione dell’amicizia personale, oltre alla vicinanza politica e del mio impegno elettorale, mi ha assicurato che si sarebbe attivato, come in effetti egli fece per avermelo riferito, affinché mia figlia venisse assunta intercedendo con i relativi responsabili…”.

Francesco D’Ambrosio chiariva ancora meglio il quadro delle assunzioni.

“Posso dire che il presidente Bartucci nulla faceva senza che il Principe ne fosse informato e ne avesse dato il proprio placet. Questo mio convincimento è dato non solo dal mio ruolo di consigliere più volte interessato a sollecitare al Bartucci la risoluzione di problemi igienici, sollecitazioni peraltro mai accolte e soddisfatte, ma anche dal fatto che, avendo prospettato al Bartucci e al Principe il bisogno vitale di tale Giuseppe D’Ambrosio, mio cugino, di trovare lavoro, mai il Bartucci valutava la mia richiesta… Salvo poi dare il via all’assunzione quando Principe ritenne di assecondare tale giusta richiesta…”.

Precisava in riferimento alla totale supremazia del Principe che “ad ulteriore dimostrazione dell’assoluta subordinazione del Bartucci nei confronti del Principe, riferisco che in più occasioni e circostanze ho assistito a colloqui tra il Principe e il Bartucci e quest’ultimo riceveva ordini perentori del Principe. Ho sempre visto Bartucci ossequioso e fedele esecutore degli ordini ricevuti. Anche i toni, oltre che i contenuti, utilizzati dal Principe nei confronti del Bartucci erano perentori e pesanti sia per tono che per imperio”.

LE RAGIONI DI BARTUCCI

Il presidente della Rende 2000 Giuseppe Bartucci in riferimento alle assunzioni rappresentava che “in moltissime occasioni sono stato chiamato da parte dell’on. Principe direttamente ovvero per il tramite della sua segreteria ovvero da parte del dirigente preposto al settore Valdo Vercillo, per assumere presso la cooperativa soggetti voluti e segnalati dall’on. Principe stesso”.

Con riferimento all’assunzione di Ettore Lanzino evidenziava che “… ha proceduto all’assunzione di Lanzino Eugenio De Cicco, direttore tecnico della cooperativa, d’intesa con il commercialista della società Giacomo D’Ippolito” precisando inoltre che “immediatamente feci le mie rimostranze rispetto al De Cicco e allo stesso D’Ippolito e protestai pesantemente anche nei confronti del dirigente Vercillo, il quale, a fronte delle mie rimostranze, mi riferì che era ben consapevole che il Lanzino fosse stato assunto. Poiché io conoscevo come tutti in Rende la caratura criminale del Lanzino, ribadisco che protestai rispetto a quest’assunzione”.

LE RAGIONI DI DE CICCO

Eugenio De Cicco escludeva il suo coinvolgimento nel sistema delle assunzioni dei dipendenti della cooperativa, riferendo che i dipendenti venivano chiamati dal presidente Bartucci” e con particolare riferimento all’assunzione di Ettore Lanzino riferiva testualmente: “… è responsabile Giuseppe Bartucci, il quale ha in effetti consegnato i documenti di Ettore Lanzino a me e io li ho portati dal commercialista D’Ippolito per l’effettiva assunzione. Era ovviamente a tutti noi notoria la caratura criminale di Ettore Lanzino, ma comunque poiché il presidente Bartucci mi aveva consegnato i documenti affinché si procedesse all’assunzione, io mi determinai prontamente a tanto consegnando la documentazione al commercialista…”.

LE INTERCETTAZIONI

Dall’attività intercettavi in corso sull’autovettura di Eugenio De Cicco, emergevano i commenti e le confidenze fatte, dopo le dichiarazioni rese, a Umile Russo, ex dipendente della Rende Servizi, durante un viaggio di rientro a Cosenza.

De Cicco parlava così dell’assunzione di Ettore Lanzino.

“… no no… una cosa te la posso dire e riguarda Ettore Lanzino… OMISSIS… no, siccome è stato assunto con la cooperativa un paio di mesi… e poi c’era Bartucci e volevano sapere da me chi l’aveva assunto… ho detto che io personalmente manco lo conosco. Il signor Bartucci portava… Questo qui l’hanno assunto tramite il Di Puppo…”.

Commentava inoltre: “… e no, perché loro pensano che in tutta ‘sta situazione c’è incluso Sandro Principe…”. E spiegava come, in realtà, Giuseppe Bartucci veniva chiamato dall’onorevole o da Ruffolo per la consegna di “una cartella con i nomi dell’onorevole” precisando anche come Ruffolo ci metteva pure i nomi suoi… gli potevo dire al giudice che andava a saliva per vedere se c’era la cartella con i nomi dell’onorevole?”.