Lamezia, la grande famiglia Sacal e l’appalto per la sicurezza

Quello che pubblichiamo è il testo di una interrogazione, presentata nel mese di novembre del 2015, dalla deputata del M5S Dalila Nesci. Si parla di un appalto, quello per la sicurezza, particolarmente chiacchierato, sul quale probabilmente si erano già appuntate le attenzioni della procura di Lamezia Terme e per il quale si sono mossi i soliti “pezzi grossi” della politica.

(WAPA) – “Al ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, al ministro del Lavoro e delle politiche sociali, al ministro dell’Interno.

Per sapere, premesso che:

secondo quanto si legge nell’articolo apparso sul sito de ‘Il Corriere della Calabria’, emergono intrecci politici ed imprenditoriali intorno all’appalto predisposto da Sacal SpA, la società che gestisce l’aeroporto di Lamezia Terme (Catanzaro) –che il consiglio dei ministri ha individuato, il 27 agosto 2015, di interesse nazionale e di particolare rilevanza strategica– per il ‘Servizio di sicurezza e controllo dei passeggeri in partenza’;

preme sottolineare che anche la Procura di Lamezia Terme sta indagando sulla gestione degli appalti in aeroporto ed ha iscritto nel registro degli indagati undici persone, quasi tutto il management della struttura che governa sullo scalo, con l’accusa di ‘Condotte illecite e violazioni di legge finalizzare all’assegnazione a ditte compiacenti di lavori e servizi’;

il suddetto appalto per il ‘Servizio di sicurezza e controllo dei passeggeri in partenza’, dalla durata prevista di due anni per un importo di 5,6 milioni di Euro, è stato aggiudicato dall’’Istituto di vigilanza privata notturna e diurna’ di Catanzaro;

secondo quanto scrive il giornalista Pablo Petrasso, ‘Da 15 anni il servizio è gestito dall’Istituto di vigilanza privata notturna e diurna di Catanzaro, azienda che si è aggiudicata l’appalto anche dopo il ‘Salto di categoria’ della gara, alla quale, per la prima volta nel 2013, hanno partecipato colossi nazionali della sicurezza come Sipro e Securpol. Entrambi sbaragliati dalla ditta calabrese per due volte’;

infatti, dopo la prima aggiudicazione e il ricorso delle ditte rivali davanti al Tar, Sacal ha bandito una nuova gara, anche questa finita davanti al tribunale amministrativo, che ha poi decretato la regolarità del bando e dunque l’assegnazione all’Istituto di vigilanza privata di Catanzaro, nonostante ‘Le oggettive incertezze giurisprudenziali su alcune questioni esaminate’, come scrivono gli stessi magistrati;

destano forti perplessità gli intrecci tra il consiglio d’amministrazione di Sacal, a cominciare dal presidente Massimo Colosimo, e l’Istituto di vigilanza. Scrive a riguardo Petrasso: ‘La ditta che si occupa della sicurezza lavora anche in almeno due delle attività private dell’imprenditore catanzarese che guida il cda della Sacal. Le guardie giurate dell’azienda della famiglia Figorilli (Natalino è il titolare, carica ereditata da suo padre Antonio) si prendono cura dell’Igea Calabra, azienda della famiglia Colosimo che si occupa di surgelati. Il Gruppo Figorilli, è presente inoltre con i propri uomini sia nel servizio di portierato del centro commerciale ‘Le Fontane’ di Catanzaro che in quello di vigilanza esterna della struttura. Del secondo si occupa proprio l’Istituto di vigilanza, del primo la Delta, altra società di famiglia. La proprietà del parco commerciale, invece, è riconducibile allo stesso Colosimo ed ad un altro socio eccellente della Sacal, Floriano Noto, imprenditore nel settore della grande distribuzione’;

secondo quanto riportato ancora da ‘Il Corriere della Calabria’, l’Istituto di vigilanza si rivolge, per l’acquisto delle automobili con le quali viene svolto il servizio, alla concessionaria lametina ‘Autolonà’, di proprietà della famiglia di un altro consigliere d’amministrazione di Sacal, Emanuele Ionà, prima rappresentante della regione (nominato dalla Giunta Scopelliti ‘Su indicazione politica di Pino Galati‘), ora rientrato ‘Dalla finestra’ in qualità di rappresentante del Comune per volere del sindaco Paolo Mascaro;

al posto di Ionà, come proprio rappresentante la Giunta regionale guidata dall’onorevole Mario Oliverio ha nominato l’avvocato Gaetano Pignanelli, capo di Gabinetto della presidenza della Regione Calabria;

nonostante l’appalto milionario, con le riferite ombre sull’assegnazione, nei pagamenti ai dipendenti dell’’Istituto di vigilanza privata notturna e diurna’ di Catanzaro si registrano gravi ritardi da tempo, anche con frazionamenti dell’import mensile confermati dalla stessa azienda;

vi è, inoltre, una organizzazione delle risorse umane con aggravio sulla salute e sulla tranquillità dei lavoratori, in ragione dei turni massacranti e della mancanza di adeguato riposo, il che non può ammettersi nel delicatissimo servizio di vigilanza in argomento–:

se siano a conoscenza dei fatti esposti;

se il ministro del Lavoro e delle politiche sociali non intenda accertare l’effettiva condizione e situazione dei lavoratori, ove ne ricorrano i presupposti anche mediante ispezioni;

quali iniziative di competenza intendano assumere a garanzia del servizio di sicurezza e controllo dei passeggeri in partenza dall’aeroporto di Lamezia Terme, nel rispetto della dignità e dei diritti dei lavoratori impiegati”. (4-11148)
(Avionews)
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