Le Sardine a Riace, Mimmo Lucano: “La legge del mare prevale sempre”

di Gabriella Cerami

Fonte: Huffington Post

Oggi in piazza a Riace, in mezzo alle Sardine, ci sarà anche Mimmo Lucano: “Mi hanno chiesto di esserci e ci sarò. Ora sono un semplice cittadino che continua il suo impegno politico, non potrei vivere in altro modo. La mia lotta continua anche contro le politiche sull’immigrazione messe in atto da questo Governo perché la legge del mare deve sempre prevalere”. Il piccolo comune in provincia di Reggio Calabria ha un valore altamente simbolico nella mappa di questo movimento nato in Emilia Romagna per contrastare l’avanzata della Lega. Oggi, lunedì 6 gennaio, le sardine sbarcheranno nel paese divenuto famoso per aver sperimentato il cosiddetto ‘modello Riace’, un modello di accoglienza dei migranti voluto proprio dall’ex sindaco Lucano, poi arrestato con l’accusa di corruzione e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. “Rifarei ogni cosa” risponde all’Huffpost.

Lucano, anche lei dunque è una sardina?

“Io sono tra tutti colori che vogliono dare un contributo per migliorare questo mondo e tutto ciò che sta intorno a noi. Oggi sarà una giornata di ribellione delle coscienze contro una deriva umanitaria, che si vuole imporre in Italia. L’eccezione Riace è durata troppo poco ed è stata una dimensione troppo piccola”.

Lei ha più volte criticato Matteo Salvini quando era ministro dell’Interno. Con il Governo Pd-M5s ha visto un cambio di rotta?

“Assolutamente no. L’attuale Governo continua a ignorare la disumanità dei due decreti sicurezza. La legge del mare deve sempre prevalere, per me è scontato, le vite umane vanno salvare. Riace è stata oscurata”.

Il 26 gennaio si torna al voto in Calabria, quale candidato sostiene?

“Ho intenzione quasi di non votare ed è sbagliatissimo, me ne rendo conto. Non so, in questo momento non saprei a chi dare il voto”.

Pippo Callipo è il candidato del centrosinistra.

“Ma Callipo, in Calabria, è sempre stato funzionale alle destre. Avevo fiducia in Mario Oliverio perché veniva da una militanza di centrosinistra, perché quando ci sono stati problemi qui a Riace ha continuato a sostenere il nostro modello e non lo ha sminuito”.

Non andando a votare non si rischia di fare il gioco di Salvini?

“Non mi interessa se vinciamo o se perdiamo. Ho avuto tante delusioni. Una volta, come democrazia proletaria, abbiamo ottenuto solo due voti, di cui uno era il mio. Mi sono avvicinato a democrazia proletaria perché avevo saputo di Peppino Impastato e anche a lui voglio dedicare la giornata di domani”.

A lui e a chi altro?

“A Nicoletta Dosio della Val di Susa, la militante No Tav finita in carcere a 73 anni. A Becky Moses, la ragazza di 26 anni morta bruciata nel centro di San Ferdinando. Alla memoria di Peppino Impastato, simbolo della lotta alla mafia, che oggi fa il compleanno, e al giornalista Pippo Fava che è morto ammazzato perché era troppo innamorato della verità e a qualcuno dava fastidio”.

Da poco è tornato libero, ma è stato investito da nuove vicende giudiziarie. È preoccupato?

“Farò un riferimento anche a questo. Sono accusato perché ho fatto una carta d’identità a un bambino di 4 mesi e alla sua mamma. Rifarei questo reato. Cosa si poteva nascondere dietro la carta d’identità di un bambino di 4 mesi se non fare in modo che avesse la tessera sanitaria necessaria per le cure? Io sono stato coerente con la Costituzione”.

Tornando alle elezioni in Calabria, le Sardine possono dare un contributo vero per fermare la destra?

“Non lo so. Ci sono due livelli di interesse. C’è un piano elettorale e poi c’è un livello ideale che non potranno mai sopprimere. Scenderemo sempre nelle piazze perché è nelle piazze che si decide”.