Lea Garofalo, la storia della sua lotta alla ‘ndrangheta diventa una fiction

Lea Garofalo, testimone di giustizia, vittima di ‘ndrangheta. Due definizioni forse superficiali, per una donna che ha fatto del coraggio il filone della propria vita. Nata a Petilia Policastro, in provincia di Crotone nel 1974, morì a Milano, il 24 novembre 2009. La sua storia oggi diventa una fiction, la vedremo in tv dal 18 novembre, su Rai1, regia di Marco Tullio Giordana.

Quindici anni fa veniva raccontata la storia di Peppino Impastato, interpretato da Luigi Lo Cascio, in lotta contro la mafia, in cui militava suo padre. Oggi la storia di Lea, vittima della ‘ndrangheta in cui militava l’intera famiglia.

E’ una donna che non vuole accettare il malaffare tradizionale e cerca di resistere con la figlia Denise, sotto scorta. Quando il programma di protezione viene revocato, Lea scompare, il 24 novembre 2009. Spetta a Denise infiltratasi nella cosca familiare per denunciare i veri colpevoli, fratello e padre, smascherati da un pentito, finché il corpo viene trovato: ergastolo per tutti, anche per la 24enne Denise che vive da sorvegliata speciale.

Uno dei fatti di cronaca più spaventosi e orribili della storia calabrese, una tragedia che viene ripercorsa passo per passo dal regista con l’obiettivo di non dimenticare e riaffermare un valore civile e di denuncia.

Gli elementi ci sono tutti – si legge in un comunicato di Giordana -. Il film è in ordine cronologico: la adolescenza calabrese di Lea, inseguendo un romanzo di formazione, girando a Milano, ricostruendo aule del tribunale e telecamere di sorveglianza. Solo alla fine ho inserito veri documenti del funerale con la città intera mobilitata. L’eloquenza di quelle facce ed espressioni non si poteva replicare, volevo fosse chiaro che avevamo raccontato una storia vera”.

Per Lea un cast di volti nuovi di cui Giordana è entusiasta, partendo dalle due eroine, Vanessa Scalera (Lea) e Linda Caridi (Denise). Una madre e successivamente la figlia che si ribellano contro l’omertà, rompendo con la famiglia ed avviando così quel processo che mette in crisi i meccanismi automatici di obbedienza, le leggi non scritte della ‘ndrangheta.

La fiction prossima sugli schermi, racconterà tutto questo, per non dimenticare storie importanti di lotta e sacrificio per combattere la ‘ndrangheta.

V.M.