Lettera aperta a Babbo Natale (di Giulio Bruno)

Lettera aperta a Babbo Natale

di Giulio Bruno

Caro Babbo Natale,

è quasi mezzo secolo che insisto nello scriverti la solita letterina di richieste per la notte di Natale e l’anno che verrà. Finora, fatta eccezione per i regali ricevuti in epoca fanciullesca, nulla. Il vuoto pneumatico. Lo zero assoluto. È una vita che ti chiedo la pace nel mondo, la fine di tutte le guerre, la serenità per chi soffre, l’assistenza per malati e anziani.

Col passare degli anni, le mie richieste si sono evolute: giustizia sociale, equità, riscatto per le classi meno abbienti. Macché, nessun cenno da parte tua. Anzi, mo’ è arrivata pure la “mazzata” del Covid… Quest’anno avevo pensato di calibrare le mie richieste su un profilo più localistico. Una città (di Cosenza) più vivibile, un rispetto maggiore per i miei concittadini, una Calabria che, finalmente, facesse registrare un miglioramento nei servizi pubblici (sanità, istruzione, viabilità) e una riscoperta di valori che sembrano smarriti (onestà, classe politica adeguata), l’azzeramento della criminalità organizzata, la fine della collusione affaristico-mafiosa tra politica e ‘ndrangheta.

Avevo pensato di chiederti una Cosenza pulita, senza traffico, con nuove opportunità di lavoro per tutti, senza cerchi e megalomanie; mi era venuto in mente di provare a strapparti la permanenza dei Lupi in serie B; e poi un Pronto Soccorso più efficiente; e ancora la possibilità di scegliere tra candidati di alto profilo per le elezioni regionali. Le aspettavamo alla fine dello scorso anno e le aspettiamo ancora oggi per cause di forza maggiore ma novità per scegliere candidati “seri”, niente di niente: Sempr’i stessi cani all’uassu.

Caro Babbo Natale, sai che ti dico? Lascia perdere, non disturbarti proprio. Sparisci, eclissati, vaporizzati. Tanto qui non cambia niente e tu non sembri interessato alla cosa. Faremo come sempre abbiamo fatto: ci ritroveremo dopo le feste con gli stessi casini e le medesime criticità. E forse è pure giusto così, perché ognuno ha quel che si merita. Del resto, se rimani insensibile alla pace nel mondo e al Covid, come potresti accogliere le richieste a favore di un posto geograficamente dimenticato da Dio e dagli uomini? Non è che, per caso, lavori ai Tg nazionali, che quando si verificano disastri a queste latitudini, non si prendono neppure la briga di dedicare qualche nanosecondo a noialtri? Ok, la chiudo qui. Ah, un’ultima cortesia: se ti capita di incrociare la Befana, dille che andasse a fare le sue scorribande con la scopa da un’altra parte. A meno che, con la scopa, non decida di fare un po’ di pulizia. In tutti i sensi…