Lettere a Iacchite’: “Carrozzone Unico di Bonifica, ecco il piano di Occhiuto, Gallo e tri ligna”

Caro Direttore,

la vicenda Consorzio di Bonifica Unico o del Carrozzone Unico come lo chiama giustamente lei, sta raggiungendo il paradosso, con i tragicomici scaricabarile tra Robertino e Fabio Borrello nei quali uno incolpa l’altro quasi come i bambini dell’asilo (ché quelli delle scuole elementari ormai sono avanti anni luce…).

Procediamo con ordine. Robertino incolpa Fabio di non avere predisposto lo Statuto, e Fabio replica dicendo che lo aveva presentato già a novembre… La verità è che per legge avrebbe dovuto prepararlo il Dipartimento all’Agricoltura e farlo adottare dalla Giunta per passarlo al Commissario per la sua approvazione. Quindi Fabio ha ragione, ma è stato costretto a dimettersi, non si è dimesso spontaneamente, almeno così si dice in Cittadella.  Fabio sarebbe anche responsabile di non avere voluto sottoscrivere né fare sottoscrivere agli altri commissari la rinuncia ai crediti vantati dai Consorzi nei confronti della Regione, altra lunga e penosa vicenda, tenuta nel cassetto dal tri ligna che affianca il Gallo cedrone che lui ritiene di fiducia, ma che tale non è e si fa solo i fatti suoi.

Ma l’assurdo, caro direttore, è che il duo Occhiuto-Gallo che comanda la Regione, ha deciso di sostituire Fabio proprio con chi ha omesso di redigere lo Statuto, cioè il direttore generale del Dipartimento Agricoltura, il rosarnese Giovinazzo, che sembra l’unico capace di gestire la vicenda, almeno secondo il gatto e la volpe della Regione…

Ma c’è un però: il dg Giovinazzo è incompatibile, perché per legge lui è il controllore dei Consorzi e non può fare l’uno e l’altro, altrimenti l’anticorruzione – boom! – lancia fulmini e saette. Allora che fanno? Decidono di cambiare la legge nel prossimo Consiglio regionale e nel frattempo il tri ligna – sempre Giovinazzo – comincia segretamente (ma non tanto) a muoversi, convoca domenica tutti i commissari in Cittadella e dà ordini di scuderia (veramente ci avrebbe dovuto pensare prima), tutti vengono allertati e catechizzati: prendere o lasciare! Evidentemente è l’unico che sa fare queste cose, se addirittura si cambia la legge pur di farlo fare a lui, che già lo Statuto avrebbe dovuto farlo. Si crea uno staff “segreto” con i suoi fedelissimi e mette a garanzia di tutto un dirigente di lungo corso, a dire il vero mai chiacchierato, che però ha attraversato tante legislature di destra e sinistra con incarichi apicali di rilievo, forse insomma il coniglio che spunta dal cappello in soccorso dell’Armata Brancaleone. Ma si può arrivare sempre con il fiatone?

Ma si può cambiare una legge per dare potere a un soggetto, una legge assurda perché sposta le competenze a un Dipartimento che non c’entra nulla e che si vede piovere competenze che non ha? Intanto il conto alla rovescia è partito ed è una corsa contro il tempo. Perché Robertino ha dato ordine che si deve fare tutto entro il 31 e non può rimangiarsi la sua parola di… cazzaro.

Ma si possono fare così le riforme? Non doveva pensarci prima il dg quale controllore a convocare i commissari per tempo senza aspettare che scoppiasse la grana? Possibile che si premia chi invece andrebbe bastonato? forse così non funziona e sono io a sbagliare! Cose di casa nostra, povera Calabria in mano a coglioni e cedroni!!