Lettere a Iacchite’: “Cosenza, reparto di Ginecologia: la mia esperienza di buona sanità”

Mi chiamo Ida Sciumbata, vivo a Corigliano-Rossano e scrivo questa mail in seguito al tragico avvenimento accaduto nel reparto di Ginecologia dell’Annunziata di Cosenza. Nei giorni scorsi, per cause ancora da accertare, ha perso la vita una ragazza di 34 anni insieme al bambino che portava in grembo. Morire in questo modo e a questa età è una cosa ingiusta e disumana e occorre ricercare, con tutte le forze, cause e responsabili per far sì che si ottenga quella giustizia sbandierata da più parti.

Mi preme, però, raccontare la mia esperienza con la Ginecologia dell’Annunziata di Cosenza, che ritengo sia un reparto di eccellenza sia dal punto di vista medico che da quello umano. Ho “frequentato” questo reparto nei mesi di marzo e giugno per due distinti interventi. Quello di giugno è stato un intervento importante, che mi ha fatto stare ricoverata per 12 lunghi giorni. In questa occasione ho potuto riscontrare in tutte le professionalità del reparto, OSS, personale infermieristico e medico, tanta competenza, tantissima umanità e comprensione. Sono stati tutti a disposizione delle pazienti sempre, soddisfacendo ogni esigenza, dalla più stupida, tipo andare a prendere l’acqua ai distributori, a quelle più delicate, tipo accorrere subito dopo aver suonato il campanello ad ogni momento del giorno e della notte.

In quel periodo non abbiamo potuto ricevere visite dei familiari e degli amici e tuttavia ci siamo sentite accudite e coccolate come se fossimo parte di un’unica famiglia. E nonostante il personale tutto sia sempre in emergenza (solo 2 infermiere di notte che andavano e venivano lungo quel corridoio per un reparto, solo Ginecologia, che conta più di 15 posti letto), il “servizio” è stato più che soddisfacente per quel che mi riguarda. E leggere questa tragica notizia mi ha fatto male, perché ho potuto toccare con mano con quanto scrupolo e con quanta attenzione viene svolto il proprio lavoro da tutto il personale medico e paramedico. Non so se sia stata negligenza o sia stata una tragica fatalità la morte di questa ragazza insieme al suo bambino, so però che in questo reparto si salvano tantissime vite umane e si fanno nascere tantissimi bambini e, purtroppo, non si può calcolare o prevedere l’imponderabile. Se si potesse farlo tante tragedie si potrebbero evitare.