Lettere a Iacchite’: “Cosenza, vi racconto la mia disavventura al Centro medico-legale dell’Inps”

Buongiorno a questo meraviglioso giornale che ci offre la possibilità di sputtanare lo schifo che c’è nella città di Cosenza. Mi riferisco in particolare a quanto accade nella sede del Centro medico legale dell’Inps di via Miceli, dove dovrebbero occuparsi di riconoscere quelli che sono i diritti delle persone che ahimè stanno male.

Parto dal presupposto che chi fa domande per avere una invalidità si deduce che sia malato ma così non è. Voglio raccontare la mia chiamiamola disavventura ma altro non è che una vergogna.

Giorno 28/03/2024 mi reco in sede per la revisione della indennità di frequenza di cui mio figlio ha diritto essendo un bambino epilettico. Porto con me tutto ciò che serve per dimostrare tale riconoscimento. Il bambino fa la visita dopo aver atteso 2 ore di fila, ci fanno salire al primo piano dove ci accoglie la famosa commissione medica, composta da medici, i quali penso che prima di indossare un camice bianco dovrebbero farsi fare un doposcuola considerando che non sono professionisti specializzati in varie discipline ma lasciamo perdere…

Mio figlio fa la visita o meglio fa un colloquio perché questo è stato… nel quale gli viene chiesto come si chiama, quanti anni ha, dove vive insomma… domande che si fanno all’asilo nido… mentre a me chiedono di ricordare le varie visite e i medicinali che mio figlio assume.

La morale della storia volete sapere qual è’? Mi arriva il verbale a casa con su scritto: sospensione della integrazione perché secondo questi professionisti mio figlio sta bene… ma il paradosso arriva nella diagnosi da loro stessi scritta: bambino con epilessia focale con trattamento del kreppa… Allora mi sono chiesta: ma mio figlio è guarito oppure no?

Ieri mattina mi reco in sede per avere le giuste spiegazioni ma le guardie giurate (solo in Italia ci sono guardie negli uffici pubblici) mi bloccano dicendomi che non c’era nessun medico e mi consigliano fortemente di chiamare un’avvocato per richiedere il ricorso.

Purtroppo ho cercato in tutti i modi di essere aiutata chiamando le forze dell’ordine ma nessuno di loro è stato umanamente disponibile. Alla fine della storia dovrò fare un auto tutela richiedendo nuovamente un riesame su mio figlio ma per la commissione mio figlio nonostante prende il farmaco è sano mentre a moltissime persone non avendo nulla fisicamente ma amicizie con tizio e caio vengono riconosciute invalidità false. Viva l’Italia e viva Cosenza!

Lettera firmata