Lettere a Iacchite’: “È difficile essere malati, ma in Calabria e a Cosenza lo è ancora di più”

Gentile direttore,

vorrei raccontare a chi non sa, o non vuole sapere, cosa succede giornalmente all’ingresso dell’ospedale civile di Cosenza. Premetto che sono paziente oncologico e, come tale, devo recarmi spesso in ospedale. Questa settimana tre volte. L’impresa maggiore però è riuscire ad entrare in ospedale. Giornalmente si creano assembramenti all’ingresso che non permettono di rispettare l’ordine di entrata e chi è più furbo si intrufola e scavalca tutti. C’è chi arriva a fingere malori pur di passare davanti agli altri e, tra gli altri ci sono bambini, pazienti oncologici, anziani. Il suggerimento che vorrei dare a chi può migliorare la situazione è quello di chiedere al sindaco se può fornire qualche transenna in modo da creare file obbligate e ordinate. Se funziona con le pecore funzionerà anche per gli uomini. In questo modo si eviteranno anche le brutte scene di aggressione verbale verso le guardie. Vi assicuro che girano parole veramente pesanti, incivili e offensive. Inoltre, visto che i bambini e noi pazienti oncologici compiliamo i modelli di accesso direttamente in reparto, e quindi non dovremmo fare neanche la fila con gli altri, perché non usare l’altra entrata presieduta dall’altra guardia? Almeno per i bambini!

Ma questi sono solo suggerimenti terra terra, suggerimenti che potrebbero migliorare solo la vita alla povera gente. È già difficile sopportare pesanti malattie e pesanti cure, ma le assicuro che è anche mortificante sopportare anche queste umiliazioni. È difficile essere malati, ma in Calabria lo è ancora di più. Voglio augurarmi che il nuovo anno porti un po’ più di civiltà ed educazione, ne abbiamo tutti bisogno. Buon anno a tutti da uno dei tanti che ha toccato con mano cosa vuol dire la parola “cancro”.

Lettera firmata