Lettere a Iacchite’: “Ex lavoratori Sial, perché la Regione ha premiato solo i furbi?”

NOTA STAMPA COMITATO EX LAVORATORI SIAL

Sulla Legge regionale n. 1/2014 e sulla successiva Legge regionale n. 12/2014 di interpretazione autentica, alla luce di quanto discusso nelle ultime sedute del Consiglio regionale e durante i recenti lavori della III Commissione, i sottoscritti ex lavoratori SIAL (società partecipata dalla Regione Calabria) ritengono indispensabile chiarire quanto segue, al fine di ripristinare la verità dei fatti e fare finalmente chiarezza su una vicenda che riguarda numerosi lavoratori, costretti addirittura a presentare un Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica per tutelare i propri diritti!

Ma andiamo con ordine. Con Decreto Dirigenziale del Settore Lavoro 22 gennaio 2014, n. 377, in attuazione della citata Legge 1/2014, è stato pubblicato l’avviso pubblico finalizzato all’inserimento negli elenchi regionali del precariato dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità e dei lavoratori di cui alle Leggi regionali n. 15/2008, n. 28/2008 e n. 8/2010. Si trattava quindi di un avviso pubblico destinato esclusivamente ad una platea circoscritta di precari regionali già riconosciuti nei rispettivi bacini.

Per tale motivo molti precari assunti negli anni dalla Regione Calabria e/o da società partecipate dalla stessa (alcuni anche con oltre 5 anni di servizio, come i sottoscritti lavoratori ex-SIAL) non presentarono domanda di partecipazione al suddetto avviso pubblico in quanto lo stesso, come sopra evidenziato, era riservato esclusivamente ai lavoratori LSU/LPU e ai lavoratori già inseriti nei bacini delle Leggi regionali n.15/2008, n. 28/2008 e n. 8/2010. Inoltre nella relativa domanda di partecipazione veniva espressamente richiesto di dichiarare, sotto la propria responsabilità in caso di dichiarazioni mendaci, l’appartenenza ad uno dei suddetti bacini.

Ma in Calabria, purtroppo, le maglie delle selezioni pubbliche sono sempre molte larghe, e alcuni lavoratori precari pensarono di presentare ugualmente domanda di partecipazione, dichiarando quindi di appartenere ad un bacino del quale, a quella data, non facevano parte!

Successivamente sul BURC n. 31 del 07/07/2014 veniva pubblicata la Legge regionale n.  12/2014, entrata in vigore il giorno successivo, avente ad oggetto “Interpretazione autentica dell’art. 1 comma 6 e dell’art. 4 della Legge Regionale 13 Gennaio 2014 n. 1” che chiariva e ampliava il bacino degli aventi diritto. Solo allora diversi lavoratori precari che non avevano partecipato alla precedente Manifestazione di Interesse per non rendere una falsa dichiarazione chiesero, avendone titolo, l’inserimento negli elenchi regionali producendo apposita istanza.

Da allora (parliamo dell’anno 2014!) nessuno ebbe più alcuna risposta! Né chi partecipò alla Manifestazione di interesse di Gennaio 2014 pur non appartenendo a nessuno dei bacini a cui era destinata, né tantomeno chi presentò domanda, in presenza dei medesimi requisiti, dopo l’approvazione della Legge di interpretazione autentica n. 12/2014.

L’equivoco nasce da qui. Lo stesso bacino di precari che presentano domande in tempi diversi, ma per i quali non vi era alcuna scadenza non essendo per loro prevista nessuna Manifestazione di interesse nè riapertura dei termini dopo l’approvazione della Legge 12/2014!

A distanza di 5 lunghi anni sul BURC n. 35 del 15/03/2019 veniva pubblicato il Decreto Dirigenziale n. 2523 del 04/03/2019 avente ad oggetto: “Approvazione elenchi dei lavoratori di cui alla L.R. n. 12/2014 esaminati dalla commissione di valutazione”.

Con grande stupore e disappunto prendevamo atto che i lavoratori ammessi ed inclusi negli allegati “A” e “B” del suddetto Decreto erano esclusivamente quelli che avevano partecipato alla Manifestazione di interesse di Gennaio 2014, pur non avendone titolo, dichiarando di appartenere ad un bacino di cui non facevano parte!

Incredibilmente i precari che, in possesso dei medesimi requisiti, avevano presentato domanda solo dopo la pubblicazione della Legge di interpretazione autentica per non incorrere in false dichiarazioni, non erano presenti in nessuno dei tre allegati. Neanche tra gli esclusi!

Ancora una volta premiati i furbi ed esclusi gli onesti!

Seguirono ovviamente numerosi ricorsi amministrativi senza nessuna risposta ufficiale, se non la promessa “verbale” di un nuovo Decreto che avrebbe sanato le evidenti anomalie riscontrate. La fonte era attendibile, perchè proveniva direttamente dalla struttura dell’Assessorato al Lavoro della Regione Calabria, che era stata tempestivamente interessata della vicenda e che quindi è a conoscenza dei fatti sopra esposti. Nei mesi successivi nessun Decreto venne pubblicato e nessun provvedimento venne adottato per riconoscere i diritti dei lavoratori ingiustamente ed inspiegabilmente esclusi.

L’impressione prevalente, che oggi trova conferma nei fatti, era che qualcuno volesse favorire i 103 presenti negli allegati A e B del famigerato Decreto n. 2523, garantendo loro una corsia preferenziale a scapito di tutti gli altri precari aventi diritto, che avevano presentato domanda nello stesso anno, dopo la pubblicazione della Legge di interpretazione autentica.

Non ricevendo alcuna risposta, neanche ai ricorsi amministrativi presentati, al fine di tutelare i nostri diritti e di porre rimedio ad una evidente ingiustizia, siamo stati costretti ad impugnare il Decreto Dirigenziale n. 2523 del 04/03/2019, con aggravio di spese per famiglie già in difficoltà, anche mediante un Ricorso Straordinario al Presidente della Repubblica, per chiedere l’annullamento del suddetto Decreto e la valutazione delle nostre domande. Per vedere riconosciuto questo diritto ci siamo dovuti rivolgere addirittura al Capo dello Stato.

Le nostre domande ingiustamente accantonate sono invece miracolosamente riapparse nei giorni scorsi (probabilmente a seguito della presentazione dei ricorsi…) con il Decreto Dirigenziale n. 8529 del 17/07/2019 – Dipartimento Lavoro, Formazione e Politiche Sociali (Lfps) – Settore 04 – Politiche Attive, superamento del precariato e vigilanza Enti, pubblicato sul Burc n. 81 del 29 Luglio 2019, con il quale sono stati definitivamente riconosciuti, a seguito di presentazione delle autocertificazioni richieste, 88 degli originari 103 ammessi. Obiettivo raggiunto!

Ma la novita’ piu’ importante è che, con il medesimo Decreto, è stata finalmente ammessa l’esistenza di n. 431 candidature non valutate dalla commissione di valutazione (tra le quali le nostre…), non rientranti in alcuno degli elenchi approvati con decreto dirigenziale n. 2523 del 04/03/2019, ma “che devono essere anch’esse sottoposte a valutazione nell’ambito di una nuova istruttoria”. La motivazione di esclusione, che ancora oggi viene sostenuta dalla burocrazia regionale, lascia basiti! Le candidature non erano state valutate in quanto pervenute dopo la scadenza del termine di una Manifestazione di interesse alla quale nessuno dei 103 ammessi e dei 431 esclusi poteva partecipare! In assenza di una nuova e necessaria manifestazione di interesse successiva alla Legge di interpretazione autentica, e’ stato letteralmente inventato un termine di scadenza inesistente perche’ riferito ad un bando destinato ad altri soggetti!

Della nuova istruttoria delle domande escluse nel Decreto ovviamernte non vi è alcuna traccia! Si è preso atto dell’esistenza di domande presentate nell’anno 2014 da precari appartenenti allo stesso bacino e non valutate dalla Commissione ma non si è proceduto all’istruttoria delle stesse, creando una evidente e grave disparità di trattamento tra chi ha giocato d’astuzia dichiarando di appartenere ad un bacino del quale non faceva parte e chi invece si è comportato correttamente presentando domanda dopo la Legge di interpretazione autentica.

Abbiamo deciso di scrivere questa nota perché, malgrado una lettera inviata nei giorni scorsi al Presidente della Giunta regionale, al Presidente del Consiglio regionale, all’Assessore al Lavoro e a tutti i Consiglieri regionali, negli ultimi tre Consigli regionali e nella recente discussione in Terza Commissione è stato trattato il problema relativo ai precari della Legge 12/2014, facendo riferimento all’immediata risoluzione delle problematiche relative ai 103 originariamente ammessi con il Decreto Dirigenziale n. 2523 del 04/03/2019, e rimandando ad una successiva manifestazione di interesse tutti gli altri aventi diritto! Nessuno ha chiesto il riesame delle nostre istanze, presentate nello stesso anno (2014) di quelle dei 103 ammessi, ma ingiustamente escluse per il mancato rispetto di un termine di scadenza inesistente, perché relativo ad un bando destinato ad altri bacini di lavoratori.

Con questa nota intendiamo chiarire definitivamente che in merito alla tempistica di presentazione delle domande non esiste nessuna differenza tra chi ha partecipato, non potendolo fare, alla Manifestazione di interesse di Gennaio 2014 e chi ha presentato domanda a Luglio 2014 dopo la Legge di interpretazione autentica. I 103 si sono infatti creati una ingiusta posizione di vantaggio partecipando ad una Manifestazione di interesse a cui non potevano partecipare e dichiarando di appartenere ad un bacino di cui non facevano parte. La cosa grave e’ che nessuno, ne’ in Consiglio ne’ in Commissione, ha rilevato questa irregolarita’!

Neanche l’Assessore Robbe che conosce perfettamente la vicenda. Sia durante la discussione in aula in occasione dell’ultimo Consiglio regionale che in audizione in Terza Commissione, malgrado le richieste di chiarimenti dell’On. Carlo Guccione, nessuno ha fatto riferimento alla presenza di 431 domande inspiegabilmente non valutate dalla commissione. Abbiamo ragione di ritenere che molti Consiglieri regionali non abbiano piena conoscenza di quanto sopra esposto.

Ribadiamo pertanto che i precari della legge 12/2014 non sono ad oggi solo i 103 del decreto dirigenziale n. 2523 del 04/03/2019 ma esistono 431 domande di potenziali aventi diritto, presentate a luglio 2014 dopo la pubblicazione della Legge di interpretazione autentica e inspiegabilmente non valutate dalla commissione, che devono essere valutate ed inserite insieme a quelle dei 103, e non rinviate ad una successiva Manifestazione di interesse, i cui tempi di definizione potrebbero essere lunghi a causa di eventuali successive vertenze. Diversamente si consentirebbe ai 103 gia’ ammessi di acquisire una ingiusta posizione di vantaggio. Tutto cio’ e’ inaccettabile!

La domanda sorge spontanea: chi ha interesse a tutelare la posizione dei 103 a scapito di tutti gli altri?

Alla luce di quanto sopra esposto chiediamo a tutti i Consiglieri regionali di farsi carico di questo problema, di non rendersi complici di questa ingiustizia e di adoperarsi per sospendere le procedure di riconoscimento dei precari della legge 12/2014 fino a quando non verranno esaminate anche le 431 istanze già presentate a luglio 2014 e non valutate dalla Commissione, al fine di evitare “corsie preferenziali” ed ingiuste disparità di trattamento tra precari in possesso dei medesimi requisiti.

COMITATO EX LAVORATORI SIAL