Lettere a Iacchite’: “Mattarella non rappresenta il popolo ma la classe dominante borghese”

Foto Paolo Giandotti/Ufficio Stampa Quirinale/LaPresse28-10-2019 Bruxelles, BelgioPoliticaFrancoforte - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Mario Draghi, Presidente della Banca Centrale Europea, oggi 28 ottobre 2019.DISTRIBUTION FREE FO CHARGE - NOT FOR SALE

COMUNICATO STAMPA

Mattarella non rappresenta il popolo ma la classe dominante borghese

La rielezione del democristiano presidenzialista, europeista e atlantista Sergio Mattarella a presidente della Repubblica è stata uno squallido spettacolo, il punto più basso della degenerazione della democrazia e dell’elettoralismo borghesi. Mattarella, eletto dalla stragrande maggioranza dei “grandi elettori” della sinistra e della destra borghesi, non ne esce certo bene accettando la rielezione, dopo che ripetutamente e pubblicamente aveva dichiarato di non voler rimanere al Quirinale.

In ogni caso l’artefice del golpe bianco, già membro della Commissione fallita della “riforma” costituzionale presidenzialista piduista, che ha portato a Palazzo Chigi il banchiere massone Mario Draghi non rappresenta il popolo italiano ma la classe dominante borghese.

Dati i poteri e le funzioni che la Costituzione attribuisce al presidente della Repubblica, nessuna persona, donna o uomo, anche la più democratica e finanche marxista-leninista potrebbe rappresentare gli interessi immediati e a lungo termine e gli obiettivi strategici del proletariato e delle masse popolari.

La borghesia, i suoi servi comunque mascherati e i cantori del capitalismo e della sua Costituzione imbellettano il ruolo del presidente della Repubblica ma in realtà esso è uno strumento del capitalismo, come dimostra la storia di tutti i presidenti della Repubblica che si sono succeduti fin qui, compreso il rinnegato Giorgio Napolitano. Non può esistere in teoria e nella pratica un presidente della Repubblica al di sopra delle parti e delle classi. O sta con la borghesia o sta col proletariato.

Se non ci si libera dal capitalismo non ci potranno mai essere presidenti della Repubblica e governanti al servizio del proletariato e delle masse popolari. Per questo il PMLI rinnova l’invito a tutte le forze anticapitaliste, a cominciare dai partiti con la bandiera rossa e la falce e martello, a unirsi per concordare un progetto comune per il futuro dell’Italia socialista.

L’Ufficio stampa del PMLI

Firenze, 30 gennaio 2022, ore 10,10