Lettere a Iacchite’: “Strade killer, vogliamo fare qualcosa?”

Strade Killer

Continua la strage sulle strade italiane; è di qualche giorno fa la notizia della prematura morte di una ventenne  romana, promessa del nuoto sincronizzato, che a causa delle buche sulla Cristoforo Colombo a Roma, è finita fuori strada ed è deceduta.

E’ ormai diventato un problema da affrontare con misure da task force, da parte del ministero competente, quello dei tantissimi incidenti stradali che quotidianamente insanguinano le nostre strade.

Due sono i motivi principali che portano agli incidenti: il primo dovuto al guidatore, alla sempre più frequente distrazione per l’uso improprio degli smartphone, al mancato rispetto delle norme che regolano il codice della strada, eccesso di velocità, uso di alcolici e droghe, mancato rispetto dei segnali di precedenza e stop, mancato uso degli indicatori di direzione; il secondo dovuto alle disastrose condizioni del manto stradale, della scarsa illuminazione delle gallerie e della segnaletica.

Per non andare tanto lontano, da più tempo sto segnalando sui giornali e direttamente alla direzione ANAS, della condizione del manto stradale sulla 107 Silana-Crotonese, soprattutto nel territorio tra Cosenza e Camigliatello: iniziano i lavori di ripristino in alcuni tratti ma poi vengono interrotti, tempi lunghissimi con semafori che ormai allungano di tanto i tempi di percorrenza, ma lo cosa più grave è la gestione dei lavori che sembrano affidati a gente totalmente priva delle più elementari norme di conoscenza riguardo a tempistica e logistica. Esempio lampante il famoso ponte di Celico, che, chiuso nella estate scorsa per 6 mesi per presunti sondaggi di stabilità, appena riaperto ha evidenziato delle voragini in entrambi i sensi di marcia, al punto che da qualche giorno è stato nuovamente dotato di semaforo per permettere il rifacimento del manto stradale.

Anche il viadotto Mussano all’altezza del cimitero di Cosenza, è da circa un mese oggetto di lavori interminabili; all’altezza del bivio di Moccone sulla SS107, addirittura deviazione verso le piste di sci e rientro dopo gimkana sulla strada principale; è circa 1 mese e non si vede nessuno al lavoro.

Ora una domanda sorge spontanea: ma chi coordina i lavori non dovrebbe dare informativa ai cittadini che di tali strade, per motivi lavorativi, non possono proprio fare a meno, sui tempi di chiusura e sul programma dei lavori previsto? Invece sembra un cantiere perenne, si chiude un tratto di strada e poi per 15 giorni non si vede nessuno che ci  lavora; mi chiedo se veramente ci sia il rispetto verso coloro che tutti i giorni percorrono queste strade e che mettono a rischio la propria incolumità, visto che le buche e l’asfalto per molti chilometri viene sempre rattoppato alla meno peggio.

Altro tratto con strisce gialle di lavori sopra il bivio per Spezzano Piccolo in direzione Crotone (circa 1 anno che non si capisce quali lavori si debbano fare); da aggiungere che dopo aver bitumato le strade viene posto il segnale del pennello che indica il rifacimento delle strisce di mezzeria, ma di tali strisce divisorie non si vede nemmeno l’ombra per mesi.

Intanto la 107 è sempre di più funestata da incidenti mortali, che in parte sono dovuti ad imprudenze e distrazione dei guidatori, ma sicuramente in parte anche dovuti alle scarse condizioni di sicurezza del manto stradale; da segnalare inoltre, un altro pericolo rappresentato dall’enorme e crescente colonna di mezzi pesanti che tutte le mattine, cariche di rifiuti alla volta del territorio crotonese, inquinano  la salubre e rinomata aria dell’altopiano più bello e contaminato d’Europa.

E’ una denuncia la mia, quotidiana, forse inascoltata, che vuole essere di stimolo verso i cittadini a non essere passivi, a protestare, anche con chiusure ed occupazioni delle stesse strade, se necessario, per sensibilizzare le nostre istituzioni a farsi interpreti di istanze di civiltà e di salute pubblica; non si può continuare ad assistere alla perdita di tante vite umane.

Lettera firmata