Lettere a Iacchite’: “Vi spiego perché Remigio Magnelli resta al suo posto”

Caro direttore, a proposito del fedelissimo del Cinghiale nel suo regno della sanità, Remigio Magnelli, penso che, pur essendoci i presupposti per sospenderlo, non vengono avviati per una ben precisa ragione.

Come successe per il suo predecessore, il dottore Bellusci (più volte indagato), che non si sapeva quanti cedolini mensili di pagamento avesse in nero. Era insostituibile perché aveva cablato il servizio e lui e solo lui poteva capirci. Solo quando era ormai in odor di pensione, il fido Magnelli venne affiancato al Bellusci per essere istruito nei vari malaffari orchestrati dal Cinghiale. Ora  sta succedendo lo stesso per il Magnelli.

E poi, senza avvisi di garanzia e rinvii a giudizio, non si fa carriera. Mi chiedo pure: perché tenerlo ancora al suo posto? Nell’ASP si trovano tanti dirigenti capaci e incorruttibili. Non è neanche determinante in politica, non ha un bacino di voti se non quello suo e della sua famiglia. Ma è evidente che conosce segreti troppo grandi per essere affidati al primo arrivato o a qualcuno che li possa smascherare.
A proposito della moglie del Magnelli (detta assopigliatutto), lavorava presso le Poste Italiane e chissà per quale meccanismo va in pre-pensionamento ed al suo posto viene assunto il figlio, senza nessun concorso, in barba a molti giovani che per trovare un posto di lavoro devono fare i salti mortali.
Non contenta di tutto questo viene assunta in una cooperativa cinghialesca, togliendo così il posto ad un giovane che ne avrebbe bisogno, e adesso indovinate dove presta lavoro? Ve lo dico io: nell’ ASP di Cosenza al servizio Farmaceutico.
Ma la colpa di tutto questo è da attribuire a tutti quei cittadini che ancora danno il loro voto ai fratelli Cinghiale (presenti ed attenti sul territorio solo in odor di elezioni) promettendo a destra e a manca posti di lavoro.
Francesco Russo