Lettere a Iacchite’: “Incidente di Luzzi, coinvolto noto imprenditore del settore auto”

Sul terribile incidente di Luzzi che è costato la vita ad una coppia di Rose, Teodoro Spina e Rosa Coscarella, vorremmo provare a porre alcune domande.

Come mai nessuno ha pubblicato i nomi delle due persone che si trovavano a bordo della Mercedes che è piombata improvvisamente sulla Citroen C3 sulla quale viaggiavano i coniugi?

Le autovetture coinvolte nell’incidente sono state sequestrate? Per quanto ne sappiamo noi, la Mercedes è rimasta a lungo sul luogo del terribile incidente sotto un gazebo con un telo ombreggiante e abbiamo addirittura visto alcune persone avvicinarsi senza alcuna autorizzazione. La procura di Cosenza ha intenzione di fare degli accertamenti? E, se sì, perché lasciare una delle macchine coinvolte sul luogo dell’incidente?

Ma torniamo ai nomi delle persone che si trovavano a bordo della Mercedes. Lo dicono tutti sottovoce ma nessuno ha il coraggio di dirlo pubblicamente: si tratta di Fabrizio D’Amico, noto imprenditore del settore auto, e del figlio diciottenne neopatentato.
La notizia che circola in paese è che la Mercedes fosse un regalo proprio al diciottenne.

A questo punto le domande sono tante, occorrerebbe approfondire, a partire dalla visione di eventuali telecamere di sorveglianza. Tutto ovviamente da verificare da parte della procura… che dire.

La cosa che ci sorprende è che in paese ormai tutti dicono: “chi c’avia di cumprari aru figlio sta machina grossa…”. Tra l’altro, il tipo di vettura il ragazzo non avrebbe potuto neanche guidarla per via della potenza (più di 200 cavalli) perché ci sarebbero voluti 21 anni se non sbagliamo per poterla guidare e in paese tutti dicono che guidava proprio il ragazzo.

La concessionaria dei fratelli D’Amico (Fabrizio è il capo indiscusso) è un multimarca molto grande ubicato proprio al bivio di Luzzi. Vende macchine di tutte le marche, alcune anche di provenienza estera. E’ troppo chiedere che qualcuno faccia delle indagini per capire cos’è accaduto? O dobbiamo stare zitti perché, tanto per cambiare, ci troviamo davanti ad un intoccabile?

Un gruppo di cittadini