Lettere a Iacchite’: “Minacce e intimidazioni alla “iena” Valeria Castellano”

Buongiorno Gabriele,

chi ti scrive è un’amica di Valeria Castellano, la “iena” aggredita a San Vincenzo La Costa perché ha scoperto uno dei tanti altarini nascosti di quella cloaca che è sempre stata e continua ad essere la chiesa cosentina. Domani è in programma l’attesa puntata della trasmissione nel corso della quale verrà mandato in onda il servizio su quanto è accaduto a San Vincenzo e c’è qualcuno che – come avete scritto voi di Iacchite’ (http://www.iacchite.com/cosenza-ci-un-aborto-nascosto-dietro-laggressione-alle-giornaliste-de-le-iene/) – ha una coda di paglia lunghissima a causa delle vicende che ha scoperto Valeria.

Volevo informarti che ieri in redazione è arrivata una lettera di minacce anonima, che è stata firmata “giornalista anonimo”. In questa delirante missiva Valeria viene accusata di aver inventato tutto e viene insultata in vario modo (puttana e così via).
Si scrive, poi, che la redazione deve stare attenta a mandare in onda questo servizio nel quale Valeria Castellano – così come per l’aggressione – avrebbe inventato ogni cosa per avere visibilità.
E si scrive che un altro motivo per evitare di mandare in onda il servizio è l’incolumità fisica di Valeria, della sua famiglia e anche di Giulia Mascaro, l’operatrice di ripresa che lavora con Valeria, che avendo accettato di collaborare con lei è ugualmente responsabile.  Ma non solo: in questi giorni Valeria ha subito diversi avvertimenti che inizialmente ha trascurato per evitare di preoccuparsi per nulla ma che adesso acquistano un significato diverso. Valeria in primis ha trovato la sua auto danneggiata e nell’ultima settimana qualcuno è venuto a disturbarla a casa bussando alla porta per poi sparire lasciando sullo spioncino un post it che le impediva di guardare cosa accadeva e chi ci fosse sul pianerottolo. Ieri e avantieri, infine, qualcuno ha cercato di aprire la porta di casa sua.
Io non so dirti se i fatti siano o no collegati ma mi sembra molto probabile.

A Cosenza, poi, il vigilante che lavora vicino casa di Valeria, le aveva anche detto che un’auto rossa con due persone la stava seguendo e che l’aveva notata anche il giorno prima. Valeria non ha voluto credergli, anche se vicino al portone aveva trovato due soggetti strani, apparentemente un vigile urbano e un civile, che osservavano i suoi movimenti. Anche questo è un evento che può essere letto in diversi modi ma tanti indizi univoci e concordanti ormai si può dire che fanno una prova.

Mi rendo conto che nella diocesi di Cosenza – come hai scritto tu stesso – ci sia molta agitazione e credo che siano in corso anche altri interventi sottotraccia per censurare il servizio di Valeria ma posso assicurarti che non si fermerà. Lei non avrebbe voluto che ti scrivessi per non allarmare troppo la sua famiglia ma – come capirai – era assolutamente necessario che qualcuno facesse uscire fuori queste vicende per proteggerla.

Grazie per quello che hai fatto, per quello che fai e per quello che farai.

Lettera firmata