Lettere a Iacchite’: “Vi spiego come funziona il sistema Giudiceandrea”

Premessa

Pubblichiamo questa lettera conoscendo personalmente chi l’ha scritta e ce l’ha recapitata. Detto questo, va doverosamente precisato che questa redazione ha conoscenza diretta della persona e del lavoro svolto dalla signora Yvonne Spadafora. Per questa conoscenza, non possiamo considerarla affatto né vagabonda e né nullafacente. Anzi, la consideriamo come una delle poche personalità che nella Regione Calabria compie il suo lavoro e anche qualcosa in più. Tuttavia, pur non condividendo il giudizio espresso, in linea con la nostra tradizione libertaria, pubblichiamo ugualmente il pensiero di chi ha scritto la lettera (redazione iacchite’)

Voglio raccontarvi alcune storielle sul “comunista col culo degli altri” (mai nome fu più azzeccato), al secolo Giuseppe Giudiceandrea. 

Lo faccio perché con quella sua faccia da bravo ragazzo ha ingannato tante persone promettendo di andare in Regione per far sentire la voce dei deboli, dei poveri, dei bisognosi. Sì, sì… certamente. L’unica voce che ha fatto sentire è la sua per meglio riempire il suo portafogli e fottersene di chi lo ha mandato negli scranni dorati.

Cominciamo con la parola “comunista”. 

Il rattuso signorotto di Pedace decide di spostare la sua segreteria dal centro città in Presila, in quello che lui definisce il suo territorio, dove la first lady, originaria del posto e in cerca di rivalse, possiede un palazzotto vecchio e cadente. Decide di ristrutturarlo. Tanto i soldi ora ci sono e quindi si affida ad una squadra professionale ed efficiente.

Niente di più falso perché, sì, i soldi ci sono ma perché usarli per pagare dei poveri operai?

Qualcuno del mestiere sicuramente ha dovuto prenderlo, per il resto, per la manovalanza, ecco arrivare un suo giannizzero, che cammina con una Audi Q5 ma si piange miseria. Così, con pala, “pico e carriola”, tal Vito Andrea Scarcello diventa capomastro a costo zero. Beh, proprio a costo zero non direi, visto che il fido Vituzzo si è guadagnato un bel posto in struttura!!!

Andiamo ad un’altra parolina: “indennità” o premi produzione.

I componenti delle strutture speciali dei consiglieri regionali, vista la mole di lavoro che si trovano ad affrontare (ara casa…), percepiscono. oltre ai buoni pasto automaticamente spesi alla Conad o al Despar per la spesa di casa propria, un premio di produzione, cioè dei soldi.

Ma il consigliere può lasciare tutti questi soldi ai collaboratori? No. Infatti vi spiego come funziona: arriva ad esempio a fine anno un bel bottino di 10mila euro, si accredita sul conto di un suo fiduciario, come ad esempio tal Sergio Bonaparte, suo autista e cugino (la moglie si chiama Rita Pisano) oppure a giro al già conosciuto Dino D’Elia o alla signora fantasma Franca Migliarese, avvocato, vicepresidente BCC e pupilla di Ferdinando Aiello da Rogliano: si lasciano mille euro sul conto per il “disturbo e le tasse” e il resto viene consegnato al consigliere in contanti. Facile no?

Una menzione speciale va anche al capostruttura, l’ex agente immobiliare Lorenzo Lucanto, figlio di un costruttore arrestato per bancarotta fraudolenta. E siccome buon sangue non mente, Giudiceandrea ha scelto bene chi doveva occuparsi dei fondi del gruppo politico dei Democratici e Progressisti. Chissà che ne pensano gli altri due consiglieri del gruppo…

Terza parolina magica: “voto di scambio”. 

Visto che è vostro amico, potete chiedere a Roberto Sacco cosa gli era stato promesso in cambio del suo appoggio alla campagna elettorale. Io ve lo anticipo: all’ex consigliere comunale cosentino noto per il suo do ut des, l’avvocato Giudiceandrea (noto anche per la sua facilità di “apparare” le cause in cambio di pecunia) promise un posto dorato in struttura per il figlio, sì insomma Sacco junior. Naturalmente, dopo la sua elezione non gli diede nulla e siccome Roberto Sacco, si sa, non si fa mettere la testa sotto i piedi da nessuno, ha preteso uno stipendio (da considerarsi come “indennizzo”) per diversi mesi per il figlio.

Altri personaggi da monitorare sono il sindacalista della CGIL Giovambattista Nicoletti e la signora “strusciu i scupa nova” Yvonne Spadafora, da sempre sua pupilla, vagabonda e nullafacente, alla quale il consigliere ha trovato un bel posticino da 3mila euro al mese alla Cittadella e pensate un po’ dove? Ai fondi comunitari…

In struttura, il consigliere “comunista col culo degli altri” pare stia facendo un po’ di pulizia togliendo le persone competenti e piene di entusiasmo politico, che gli hanno servito su un piatto d’argento la sua posizione in consiglio regionale, ma ritenute oggi scomode e non utilizzabili come zerbini. E per il sindacalista e la signora Spadafora si potrebbe prospettare un prossimo anno da portaborse. Chissà…

Intanto, questa porta è stata già spalancata per un figlio d’arte, Mattia Caligiuri, figlio di Mario, dirigente al settore Agricoltura, quello delle fste in villa con aragoste e champagne. Uno così può sempre far comodo.

Lettera firmata