L’intreccio tra ex cooperative ed Ecologia Oggi: la rabbia delle tute gialle

Questo è il testo di un volantino che girava all’interno del cantiere di via Popilia di Ecologia Oggi il 21 ottobre 2015. Tra qualche giorno potrebbe tornare di grande attualità.

Ecco il testo integrale del volantino.

Oggi è tutto chiaro leggendo le pubblicazioni sul giornale Iacchite’. Finalmente si capisce il complotto ordito nella nostra azienda contro le tute gialle.

Resta da capire se Ecologia Oggi è vittima oppure carnefice.

Procediamo con ordine.

Sin dall’inizio abbiamo sentito puzza di bruciato quando il presidente del Consorzio Valle Crati Maximiliano Granata aveva denunciato in Commissione Controllo e Garanzia al Comune che Ecologia Oggi “rubava”. Però stranamente non ha presentato nessuna denuncia in procura.

Granata e Occhiuto
Granata e Occhiuto

Nel frattempo diverse fatture sono state bloccate all’azienda e sono iniziate le classiche multe per vari disservizi, chiaramente artefatti, alzando sempre più il tiro verso lo spazzamento.

Seppure il servizio sia svolto da anni dalle tute gialle, vari presidenti delle cooperative hanno lasciato intendere che l’amministrazione Occhiuto avrebbe fatto di tutto per far assegnare il servizio a loro. E infatti, parte una serie impressionante di contestazioni da parte dell’azienda alle tute gialle. Lavoratori che hanno dato il massimo contribuendo al raggiungimento di obiettivi importanti per la raccolta differenziata e regalando anche al Comune il titolo di “riciclone”.

Ma qualcuno, insieme al Comune, dice che bisogna licenziare più di 20 lavoratori per pianificare le assunzioni di 25 dipendenti delle ex cooperative del Comune transitati in Ecologia Oggi.

I lavoratori licenziati, tuttavia, hanno vinto le cause di lavoro e sono stati reintregrati quasi immediatamente.

Occhiuto e Guarascio, il patron di Ecologia Oggi
Occhiuto e Guarascio, il patron di Ecologia Oggi

Tracciato questo disegno contro le tute gialle, oggi dopo quanto ha scritto Iacchite’ riguardo alcune intercettazioni nelle quali un esponente di un clan affermava che “le cooperative erano un affare loro”, capiamo quello che ci è capitato per fare spazio a chi, con 3 milioni di euro (i soldi dell’appalto delle cooperative), si poteva caricare un bel peso dalle spalle. Come?

Assumendo e dando in subappalto alle cooperative lo spazzamento.

E infatti così avvenne, ben sapendo che dopo aver vinto un bando da svolgere per il Comune di Cosenza, le cooperative non potevano assolutamente usufruire di un subappalto da un’azienda che già ne gestisce uno per conto del Comune.

Invece Ecologia Oggi lo ha fatto in maniera illegale, assumendo presidenti e soci di cooperative.

Grazie a Iacchite’ per averci fatto capire cosa ci è successo e cosa ci sta succedendo. Tutto ha un senso: l’appalto dello spazzamento è un affare di famiglia e questo lo confermano anche i silenzi del Consorzio Valle Crati.

La prova provata che le cooperative stavano subentrando alle tute gialle risiede nelle buste paga…