Locri, estorsioni e intimidazioni: 10 arresti nel clan Cordì

Dalle prime ore di questa mattina, i militari dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, stanno eseguendo un decreto di fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, nei confronti di 10 persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, illecita concorrenza con minaccia o violenza, danneggiamento seguito da incendio e detenzione abusiva di armi, con l’aggravante del metodo mafioso commesse nel comune di Locri.

Il provvedimento in esecuzione rappresenta l’epilogo di approfondite indagini, coordinate e dirette dalla Direzione Distrettuale Antimafia reggina, svolte in merito ad una pluralità di danneggiamenti ed atti intimidatori commessi nel territorio locrese da soggetti affiliati alla cosca “Cordìin una serie di estorsioni, atti intimidatori e danneggiamenti volti sia a imporre il pagamento del pizzo a imprese edili e attività commerciali della locride, sia a conseguire il monopolio delle attività cimiteriali locresi. I 10 fermati dalla Dda di Reggio Calabria della cosca Cordì di Locri sono: Gianfranco Alì, nato a Locri il 01.08.1982; Cosimo Alì, nato a Locri il 29.3.1957, Vasile Iulian Albatoaei (alias “Giuliano”), nato in Romania il 18.07.1986, residente a Locri; Guido Brusaferri, nato a Lodi (MI) il 18.3.1965; Domenico Cordì, nato a Locri il 7.2.1979; Domenico Cordì, nato a Locri il 6.5.1991; Antonio Cordì, nato a Locri il 3.6.1997; Salvatore Dieni, nato a Locri l’8.8.1971; Emmanuel Micale, nato a Locri il 3.7.1985; Gerardo Zucco, a Locri il 15.11.1970.