Luzzi, lo scempio nell’area di rispetto dell’Abbazia della Sambucina “benedetto” dal solito Pagano

Eravamo in attesa del ripristino dello stato dei luoghi, imposto reiteratamente al Comune di Luzzi dalla Soprintendenza alle Belle Arti di Cosenza perché i lavori iniziati nel 2015 hanno danneggiato l’area abbaziale della Sambucina sottoposta a vincolo indiretto (Sezione III del Capo III della Parte Seconda del “Codice dei beni culturali e del Paesaggio”, D. Lgs 42/2004, artt. 45-47 ex art. 21 – area di rispetto del 1988 – Assoluto divieto di edificabilità dei suoli e divieto di sbancamento o di movimento terra che ne possano alterare l’attuale configurazione orografica e rurale). Nonostante il vincolo, tuttavia, si è proceduto con gli interventi senza previo parere della Soprintendenza, quest’ultima assente all’apposita conferenza dei servizi di giugno 2015.

Completati i lavori, a tutti gli effetti, illegali, si è ordinato più volte il ripristino dello stato dei luoghi da parte della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici (ASBAP) poiché: 1) il contesto paesaggistico della Sambucina risulta tuttora deturpato e alterato per la presenza di canaloni di zinco per lo scolo delle acque reflue del tutto inappropriati in un’area di riconosciuta importanza storica e culturale come l’Abbazia Cistercense della Sambucina;

2) per la possente struttura in cemento armato di 40 metri di lunghezza x 5 metri di altezza. Quest’ultima, negando i cosiddetti coni visuali, non garantisce la visibilità della facciata della Chiesa che andrebbe abbassato in altezza per rientrare nel rispetto del Vincolo Indiretto.

Il ripristino imposto al Comune di Luzzi, tuttora invano, dalla Soprintendenza prevede la rimozione dell’orrenda “cornice” di canali di scolo posizionati nell’area di rispetto abbaziale, corrispondente al foglio catastale n. 54 con particelle n. 3, 4, 5, 27, 28, 37 e foglio catastale n. 55 con particelle n. 6, 8, 63 e 10.Oggi invece registriamo la completa marcia indietro della Soprintendenza ed in particolare del “solito” (nel senso che ve ne siete occupati più volte per questioni simili…) soprintendente Pagano, il quale non ritiene più necessario il ripristino dello stato dei luoghi e quindi di rientrare nella prassi che regola i Monumenti Nazionali italiani e le loro aree di rispetto. Per assumere questa nuova posizione pare abbia assunto un’iniziativa personale mettendo da parte colui che aveva preso a cuore la vicenda per riportarla nella giusta via: l’architetto Pasquale Lopetrone. In questa nuova dimensione l’Amministrazione Comunale di Luzzi, nella sua completa interezza, realizza questa Delibera dal titolo VARIANTE MIGLIORATIVA. La mente geniale che ha tirato fuori questo titolo dovrebbe spiegare come si fa a rendere migliore un abuso ed un’illegalità su un territorio vincolato perché ce ne sarebbe veramente bisogno. Non ci vuole lo zigano per capire che da adesso in poi sarà ancora PEGGIORATIVO e ILLEGALE e questo lo si deve al Soprintendente Pagano, all’intera Amministrazione Comunale guidata dal sindaco Federico, al Rup ingegnere Lanoce e al Direttore dei lavori architetto Stammena.

QUESTA E’ UNA VICENDA GROTTESCA, che ci dirà ancora molto in una popolazione ormai assente sulle cose che contano veramente a Luzzi come l’Abbazia della Sambucina.