Ma questo Graziano cosa vuole dai calabresi?

E basta… ogni limite ha una pazienza, diceva Totò. E il nostro limite è superato. Non ne possiamo più delle chiacchiere di questo Stefano Graziano, commissario regionale del Pd che non perde occasione per sparare cazzate con un unico scopo: boicottare a tutti i costi una possibile alleanza civica del Pd con De Magistris. Ed è per questo che alimenta, come benzina sul fuoco, lo scontro e le polemiche nel Pd e in tutto il centrosinistra intervenendo a sproposito e con arroganza ogni qualvolta viene fuori l’argomento “elezioni regionali in Calabria, candidato a presidente”. Non si ammutolisce mai, neanche quando l’intervento “sul nome del candidato” è autorevole, come quello di Conte, e mira a ristabilire la serenità in tutto il centrosinistra. Intervento, quello di Conte, che questo Graziano ha volutamente male interpretato rilanciando ancora una volta la sua ossessione principale per tenere alta la guerra tra bande tutta interna al Pd: le primarie, attribuendo a Conte questa richiesta. Come se Conte avesse detto: dobbiamo fare le primarie di coalizione per la scelta del candidato presidente alla Regione Calabria.

Conte, nel suo intervento, ha solo delineato i “contorni” umani e politici che deve avere il candidato: autorevolezza, alto profilo e provenienza dalla società civile, invitando tutti, De Magistris compreso, a una discussione serena, e non ha mai pronunciato la parole primarie, che tra l’altro non vuole nessuno, tranne Graziano, la Nesci e Madame Fifì. Ma Graziano ci prova lo stesso ad armare zimeca, del resto si sa: il mandato ricevuto da questo Graziano dalla storica banda calabrese del Pd fondata da Nicola Adamo e consorte, è categorico, impedire l’accordo, con ogni mezzo necessario, tra il Pd e De Magistris. E continuare a spingere, anche se ha rinunciato e per rinunciare vuol dire che un problema all’interno del Pd c’è, usando la candidatura di Irto come un ariete.

Questo Graziano ha ben capito che Conte ha invitato gli alleati del Pd a tener conto, per la scelta del candidato di una larga coalizione civica, della tanta strada già fatta da De Magistris come candidato civico alla presidenza della Regione Calabria, e tocca a lui sabotare questa indicazione. E spera di farlo rilanciando la solita cazzata delle primarie, le elezioni più truccate del mondo. Inoltre ha anche capito che De Magistris corrisponde al profilo delineato da Conte: ha l’autorevolezza, ha un alto profilo politico, e soprattutto proviene dalla società civile. È chiaro a tutti che Conte con le sue parole ha indicato De Magistris (anche se non ne fa il nome) come unico candidato possibile di una larga coalizione civica. E non solo: Conte si dice già d’accordo a sostenere De Magistris. Una mazzata per la paranza del Pd di Capu i Liuni (Nicola Adamo) che potrebbe far saltare il piano di boicottaggio studiato da Madame Fifì (Enza Bruno Bossio), e messo in atto da questo Graziano. Le speranze di riuscita del piano di Madame Fifì sono ridotte al lumicino, la posta in gioco è alta e le decisioni sono state già prese, si tratta solo di farle “ingoiare” a chi non era, e non è d’accordo.

Arrivati a questo punto noi ci chiediamo: ma questo Graziano che vuole da noi calabresi? Perché ci tiene tanto a dividere il centrosinistra e a far vincere la destra? Cosa gli avrà promesso Madame Fifì per dedicarsi così tanto all’azione di boicottaggio dell’alleanza civica? Ma soprattutto perché questo Graziano non se ne ritorna al paese suo (Aversa) ad aiutare i suoi concittadini, che noi calabresi possiamo fare anche senza di lui.