A Maierà gli affari si fanno (sempre) in “famiglia”: la cupola di De Marco

A Maierà gli affari si fanno in “famiglia”

Su disposizione della procura della Repubblica di Paola, guidata da Pierpaolo Bruni, stamattina sono stati arrestati il sindaco di Maierà Giacomo De Marco e suo figlio Gino. L’operazione era nell’aria ed era stata anticipata, lo scorso 12 dicembre 2018, da  un’attività di polizia giudiziaria, condotta dalla Guardia di finanza, per l’acquisizione di documenti nel comune di Maierà. Analoga attività aveva riguardato anche la sede, situata a Diamante, delle imprese di costruzioni riconducibili al sindaco di Maierà, Giacomo De Marco. Oggi la svolta. Noi di Iacchite’ da tempo stavamo denunciando il malaffare e la corruzione in questo bel comune dell’Alto Tirreno cosentino. 

Il Comune di Maierà, a partire dalla elezione del sindaco del 2013, è diventato una mucca da mungere solo per gli amministratori comunali e i suoi consiglieri.
Maierà, piccolo borgo dell’Alto Tirreno cosentino, parrebbe sia diventato baricentrico per gli affari degli amministratori locali e per gli amministratori dei comuni vicini, come il caso assorto ai (DIS)ONORI della cronaca relativi alla Cooperativa Artemisia e del REINCARICO affidato al dottore Gennaro Marsiglia, estromesso per effetto degli avvisi di garanzia notificati dalla Procura di Paola e riabilitato, con fare arrogante, dal sindaco di Maierà Giacomo De Marco prima che il procuratore Bruni lo arrestasse, mentre nel ridente paesello, per non farsi mancare nulla, gli affari si indirizzano in favore di cooperative, tecnici e aziende varie, riconducibili ai consiglieri comunali di maggioranza.

Un esempio su tutti, un caso di una gravità inaudita, è quello della cooperativa “Jolly coop foga”, legalmente rappresentata dal consigliere di maggioranza Marco Gaglianone all’atto dell’affidamento dell’appalto per la raccolta dei rifiuti, un appalto da 90.000 euro. Oggi il consigliere di maggioranza Marco Gaglianone ha mutato la sua posizione lasciando la presidenza della cooperativa ma restando in carica come consigliere della medesima.
Tutto questo sotto l’assordante e complice silenzio delle componenti della politica e delle istituzioni.

Il sindaco – geometra, visto che al titolo ci tiene e non poco – Giacomo De Marco, mentre resuscita cadaveri politici e dirigenti finiti sotto la lente della magistratura, complici di attività poco onorevoli, nella veste di componente della stazione unica appaltante, ha oliato bene gli ingranaggi delle imprese edili di famiglia, dagli originali nomi di “De Marco srl immobiliare” e “De Marco costruzioni”, senza alcun ritegno, aggiudicandosi appalti pubblici nei paesi che ricadono nella stazione unica di committenza, con capofila il comune di Grisolia, per importi consistenti, quasi come un signore feudale superiore a qualsiasi legge se non la sua, ribadendo con i nomi delle sue imprese il motto orwelliano: “tutti gli animali sono uguali ma i maiali lo sono di più”.

Non paghi di ciò i “faccendieri” della nostra fattoria affidano, guarda caso, gli incarichi professionali ai familiari stretti del vicesindaco Perrone; piazzista dei fondi pubblici provenienti dalla Regione Calabria i quali, nei paesi vicini, hanno il monopolio della presenza come tecnici nei lavori pubblici, basta farsi un giro e verificare che su buona parte dei cartelli esposti per la realizzazione dei lavori pubblici non manca mai il cognome Perrone, riconducibile ai professionisti di famiglia.

Per concludere, lo scandalo degli scandali, ovvero la delibera del 25 ottobre 2016, che ha per oggetto “Richiesta permesso di costruzione in variante allo strumento urbanistico vigente relativa al progetto per la realizzazione di una struttura alberghiera ricettiva”.

Con atto urgente, il consiglio comunale di Maierà ha approvato la richiesta di variante al piano urbanistico, udite udite, presentata dal figlio primogenito del geometra De Marco, Gino De Marco (oggi arrestato col padre), quale rappresentate legale della “Costruzioni De Marco Srl”. E pensare che la variante – in pieno conflitto d’interessi – è stata approvata con l’assenza del sindaco, come a dire, prendiamo in giro la giustizia con il solito ritornello dell’assenza pilotata. Insomma, non si muove foglia che la CUPOLA guidata dal sindaco De Marco non voglia.

Per concludere, ricordiamo al geometra De Marco che i cittadini di varie contrade subiscono il problema della carenza idrica, mentre il geometra ha pensato bene di riempirsi la piscina simil-olimpionica ed annessi mega-serbatoi e mentre i poveri cittadini si lavano con le bottiglie riscaldate da Madre natura.

L’appello che i cittadini avevano lanciato al nuovo procuratore capo di Paola Pierpaolo Bruni era chiaro ovvero che non tardasse a fare visita al piccolo paesello e prendesse in seria considerazione i fatti esposti verificando l’operato di questo strano comitato di affari. E il dottor Bruni non ha mancato di indagare, essendo – a differenza di chi l’ha preceduto – un magistrato serio e soprattutto onesto. Oggi finalmente sono arrivate le notizie che attendevamo. Bravo dottor Bruni!