Manifesti sessisti, Keyakù querela Occhiuto

La ditta Keyakù, quella dei manifesti sessisti, ha replicato all’ordine di rimozione dei manifesti da parte del sindaco Occhiuto. 

Replica alle affermazioni del sindaco Occhiuto – Depositeremo querela

Ci spiace dover prendere atto che, in data odierna, le minacce del sindaco di Cosenza, Mario Occhiuto, hanno trovato riscontro nella rimozione anticipata dei manifesti pubblicitari legittimamente affissi negli spazi comunali di Cosenza.
Premettendo che in tali manifesti non era presente alcuna raffigurazione oscena e tantomeno osceno può intendersi, nel pieno rispetto della normativa vigente, quello che potrebbe essere inteso come un doppio senso, lasciato alla libera interpretazione del lettore (la malizia è negli occhi di chi legge), abbiamo dato mandato al nostro ufficio legale al fine di depositare querela presso la Procura della Repubblica di Cosenza nei confronti del Sindaco, per il gravissimo abuso commesso.

I cartelloni illegittimamente rimossi saranno ripristinati a nostra cura nella giornata odierna, del resto lo stesso Occhiuto agisce sapendo di commettere un illecito; inequivocabili sono in tal senso le sue parole: “Non ci interessano eventuali conseguenze legali per la rimozione anticipata di questi cartelloni”, in cui egli stesso non paventa generiche azioni legali, ma dimostra piena consapevolezza di quelle che saranno le “conseguenze legali” della sua azione.

In merito a questioni di natura morale, siamo obbligati a dover osservare come ancora una volta la politica, in preda ad una deriva puramente populista, si preoccupi di rimuovere i manifesti pubblicitari piuttosto che di osservare i disagi della cittadinanza, in primo delle donne e dei disabili, che subiscono continuamente soprusi con la colpevolezza di un’amministrazione sempre più cieca ai diritti dei più deboli, ma che per accaparrarsi qualche consenso si erge arbitrariamente a censore della libera comunicazione.

Ditta Keyakù