Mario, Eva e i panni stesi

La coppia Occhiuto/Evelina inizia a dare i suoi frutti. Dopo essere stata la consulente per il look del sindaco, Evelina la patatina lo trascina, capu e pedi, nelle sue visioni parigine. E annuncia: Cosenza come Montmartre o Grenoble.

Il Castello come il Sacré Coeur. Musica per le orecchie di Mario Occhiuto che non solo si lascia coinvolgere nella visione, ma coglie pure l’occasione per accendere il suo sproporzionato ego. E subito si esalta.

L’idea è quella di stendere un filo dal Castello fino ai BoCs Art, altrimenti detto “Lungofiume Boulevard”, dove far scorrere una funivia. Così i turisti, dopo aver ammirato le opere esposte nel futuro Padiglione d’arte moderna (ex area Mancuso e Ferro), e quello della musica (ci tiene a dire Evelina la patatina che sorgeranno  sul concept dello Zénith), e dopo aver passeggiato lungo il boulevard degli artisti, potranno pranzare o prendere un aperitivo al  ristorante bar il Castello, arrivando in loco con la funivia.

Non prima di aver ammirato lo splendido panorama che questo affascinante viaggio offre. Un’ idea bellissima. Proprio quello che ci voleva a Cosenza. Una priorità assoluta. Una intuizione che solo la patatina poteva avere. E poi capita proprio a fagiolo questa opera.

Forse non tutti sanno che la Cassazione, proprio poco tempo fa, ha sentenziato che nei centri urbani e dai balconi dei palazzi non si può più stendere la biancheria. E questo filo che va dal Castello aru Spirito Santo potrebbe rivelarsi, oltre che utile ai turisti, anche ai cosentini. Tutti potranno spanni i panni liberamente, mutanni e cuaziatti compresi, a questo lungo filo, senza paura di incorrere in una multa.

Naturalmente chi vorrà potrà anche lavare i propri panni direttamente al fiume, visto che si trova lì. Un servizio vero e concreto che mette in comunicazione l’amministrazione e il cittadino. Quando i progetti e le idee valgono, i risultati positivi non tardano ad arrivare, così come l’approvazione generale a questo bel progetto che speriamo si realizzi subito. Questa è la vera modernità di cui abbiamo bisogno.

Grazie Evelina. Grazie Cosenza.