Mario, mi pento (di GdD)

Si, sono pentito. Allo stesso modo di Daniele Lamanna, Foggetti, Bruzzese e un altro che ancora non si può dire.

Sono pentito di aver scritto male di Occhiuto. E non sapete quanto! Al punto che oggi mi chiedo: ma chi me lo ha fatto fare? Potevo farmi i fatti miei e mettermi due punti ara vucca. E invece no! Tutta colpa di Carchidi che mi istigava. Io non volevo ma lui insisteva. Mi diceva: non ti preoccupare che tanto non vince, e se vince lo arrestano. Ed io come un Paolini ho abboccato. Mi sono lasciato trascinare senza capire bene quello che stavo facendo.

Con questo non voglio scaricare tutte le colpe sulle spalle di Carchidi, ma è così. E’ stato lui che mi ha plagiato (non pagato che non ha un euro, plagiato che è diverso). Scrivevo i pezzi come se fossi un robot. Mi aveva trasformato in una sorta di automa. Non ero in più in grado di intendere e volere. Ero completamente assoggettato alla sua volontà. Ed oggi scopro pure che di nascosto mi drogava.

Per fortuna ne parlo al passato, perchè dopo la giornata di oggi ho di nuovo presso possesso delle mie facoltà intellettive. Un ritrovamento (in riferimento al mio cervello) che mi ha permesso di riacquistare il contatto con la realtà. Un brutto risveglio per me.

Ho scoperto di aver scritto cose terribili su di te, Mario, e mi chiedo nella lucidità che in questo momento mi contraddistingue, come ho potuto farti questo? Credimi sono veramente pentito. Lo so che non basta un semplice “scusa” pe riparare a tutto il male che ti ho fatto, ma spero, visto il buon cristiano che sei, tu possa prendere per sincero e buono il mio pentimento. Non ero in me.

Era come se qualcuno (Carchidi) mi avesse fatto una magaria. Mi sentivo come posseduto dal demonio (sempre Carchidi). E’ stato proprio il miracolo di questa mattina a liberarmi. E solo adesso capisco.

Che dirti, perdonami se puoi. A me basta solo un sincero perdono, non voglio altro. Non mi pento furbamente per salire sul carro del vincitore, sia chiaro,  ma solo perché mi viene dal profondo del cuore. Ho capito i miei sbagli. E voglio solo tendere alla pace. All’armonia tra le persone.

Pensa che bello se il tuo primo gesto da sindaco fosse un perdono collettivo. Una pacificazione della città. Un gesto degno di un Re. Io vi perdono! Roba da 24.000 ore di applausi. E poi Mario, si sa, errare è umano (nel mio caso è colpa di quell’umano di Carchidi), ma perdonare è divino. E tu, Mario, oggi lo sei diventato, Divino, intendo (meglio esagerare e soprattutto meglio averlo amico in questo momento)! Grazie (so che lo farai, ed io da domani scriverò solo di pace amore e fratellanza con tutti. Tranne che con Carchidi)

GdD