Maxiprocesso, polemiche sul distanziamento ma si resta a Rebibbia

L’udienza preliminare del processo “Rinascita Scott”, che si sta svolgendo nell’aula bunker di Rebibbia, ha riservato ieri diversi momenti di apprensione. Alcuni legali degli imputati, in un’aula stracolma di gente, sono andati via lamentando il mancato rispetto delle norme sul distanziamento sociale. Altri hanno chiesto la nullità del decreto di fissazione dell’udienza preliminare. Il gip Claudio Paris ha sospeso l’udienza per decidere riguardo a tali eccezioni e poi ha rigettato le eccezioni sollevate dagli avvocati. L’Udienza è andata avanti fino a tarda sera e i lavori riprenderanno questa mattina alle 9.30.

Si sono costituiti parte civile la Regione Calabria, i Comuni di Vibo Valentia, Tropea, Ricadi, Zungri, Mileto, Filogaso, Filandari, Stefanaconi, Pizzo, Limbadi, San Gregorio, Sant’Onofrio, la Provincia di Vibo Valentia, l’associazione antiracket di Vibo, la Banca di credito cooperativo, la Fondazione nazionale antiusura, l’assicurazione Allianz, Naon Insurance. E poi privati come Giuseppe Sergio Baroni, vittima di usura, e Vanya Danova Lekova, titolare di una sartoria e vittima di estorsione che dopo la denuncia vive in una località protetta con i figli. Sono, queste, alcune delle parti che hanno depositato la richiesta di costituzione di parte civile.